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L'antropologia di Lévi-Strauss deve molto agli indigeni del Brasile: i Nambikwara, a cui egli dedica una delle sue prime opere; i Caduveo, di cui descrive le abitudini estetiche; i Bororo del Mato Grosso. La sua celebre descrizione del villaggio circolare Bororo, diviso in due metà, fa da premessa alla originale analisi del “pensiero selvaggio” con la quale vuol mettere in luce le strutture profonde del pensiero, che riguardano i “primitivi” brasiliani come i “civilizzati” occidentali. Ma Lévi-Strauss non avrebbe potuto costruire le sue ardite geometrie teoriche senza attingere al ricco materiale etnografico su quelle popolazioni, da poco avvicinate ed oggetto di grande interesse da parte dei missionari salesiani. Il giovane etnologo Lévi-Strauss, appena sbarcato in Brasile dal...

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