Skip to main content

DONNE AL POTERE / UNA LUNGA STORIA

Condividi su

L’elezione di Kamala Harris a vicepresidente degli Stati Uniti ha suscitato entusiasmo e aspettative. La prima donna in questo ruolo negli Usa. Eppure in Africa, senza clamore, da anni esistono donne in ruoli chiave: la prima capo di Stato è stata nel 1984 Carmen Pereira, in Guinea Bissau, seppure solo per un interim di tre giorni.

Stesso ruolo ricoperto dalla burundese Sylvie Kinigi, fra il 1993 e il 1994 (che è stata anche primo ministro) e dalla sudafricana Ivv Matsepe-Casaburri, capo di Stato provvisorio in due differenti occasioni, nel 2005 e nel 2008, e anche ministro delle comunicazioni dal 1999 fino alla sua morte nel 2009. Agnès Monique Bellepeau, già giornalista della tv nazionale, è stata primo ministro, vice-presidente e per due volte presidente ad interim della Repubblica di Mauritus dal 2010 al 2016.

Dal 1996 al 1997, Ruth Sando Fahnbulleh Perry è stata portavoce del Consiglio di Stato in Liberia e, in tale veste, anche presidente ad interim del paese. E proprio in Liberia, dieci anni dopo, si è avuta la prima presidente donna in carica effettiva, Ellen Johnson Sirleaf: eletta nel 2006, ha guidato il paese per due mandati, fino al 2018. Nel 2011 ha addirittura vinto il Nobel per la Pace per aver portato la Liberia – che usciva dalla guerra civile – su un percorso pacificato e democratico. Nel 2016 è stata eletta a capo dell’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale). Anche qui, prima donna.

La seconda donna eletta capo di Stato nel continente è stata Joyce Hilda Banda, attivista per i diritti delle donne, che ha ricoperto la carica di presidente del Malawi dal 2012 al 2014. Forbes la nominò nel 2014 la donna più influente d’Africa.

Catherine Samba-Panza è stata presidente ad interim della Repubblica Centrafricana dal 2014 al 2016, dopo esser stata sindaco della capitale Bangui.

Attualmente, in carica c’è solo Sahle-Work Zewde, la presidente dell’Etiopia: diplomatica di carriera, era stata rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu e capo dell’Ufficio Onu presso l’Ua. 

Altra figura di rilievo è la sudafricana Nkosazana Dlamini-Zuma, presidente della Commissione dell’Ua dal 2012 al 2017.

E poi c’è la gambiana Fatou Bensouda, procuratrice generale alla Cpi (Corte penale internazionale) dell’Aja dal 2012. La Cpi, accusata per anni di mettere sotto processo “solo” criminali africani, sotto la sua guida pian piano ha costruito dossier su tutti i casi più scottanti del pianeta. Senza distinzioni. Tanto che da qualche mese gli Stati Uniti l’hanno dichiarata persona non gradita. La sua colpa? Aver aperto un’indagine su possibili crimini di guerra dei militari statunitensi in Afghanistan.

Da ultimo, esistono alcuni parlamenti nazionali in cui la presenza femminile è di gran lunga superiore a quella di tanti paesi occidentali. Nella classifica 2020 dell’Inter-Parliamentary Union, al primo posto mondiale per numero di donne spicca il Ruanda, con un incredibile 61,3 per cento (al secondo posto c’è Cuba con il 53,2 per cento). Al nono posto, il Sudafrica, con il 46,4 per cento.



Per scaricare la rivista accedi con le tue credenziali d'accesso o abbonati.

Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito