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UN PENSIERO AL GIORNO / RUAH, SPIRITO

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Ruah (Spirito): il termine è ebraico. Ho visto il coraggio, la forza e la serenità di chi ha dato la propria vita. Ieri e oggi. Oggi… personale sanitario, volontari per aiutare le vittime della pandemia. Ieri... l’Abbé Jean-Claude che, invitato a uscire dal gruppo, ha scelto di stare in mezzo ai fedeli massacrati (in Congo RD). Ho conosciuto Benedetta Porro, paralizzata. Comunicava con un dito il suo “Grazie” per il dono della vita. Madre Teresa di Calcutta consolava gli agonizzanti con il sorriso e la carezza. 

Chi dava loro la forza? La Pentecoste ce l’ha ricordato. Dio che è Amore, opera in ogni persona, lo sappia o meno, come l’erba sul prato che vive del calore e della luce del sole. La Pasqua di Risurrezione si diffonde tra noi come una pioggia di fuoco. Non vediamo lo Spirito. Così è l’aria, che non vediamo ma respiriamo. Nel bacio vero, scorre tra i due, come una invisibile corrente d’amore.

Il nostro tempo ci aiuta ad avvicinarci al Mistero. Dopo la scoperta della fisica subatomica e delle particelle elementari, le realtà create possono essere capite solo come relazioni, come rete di rapporti, di vincoli, di equilibri vitali. Non possiamo meravigliarci che Dio Uno viva nella relazione tra il Padre e il Figlio nel bacio (immagine dei Padri della Chiesa) dello Spirito, come dono reciproco. Questo stesso Spirito è anche “l’apertura della comunione divina verso ciò che non è divino”, scriveva il grande teologo domenicano Christian Duquoc. È meraviglioso! La Pentecoste rinnova l’uscita di Dio sulla creatura. Vieni, Santo Spirito! Vieni, padre dei poveri!

Ciao, Silvio



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