È dello scorso 11 giugno il Convegno di Missione Oggi, “Pandemia, guerra e PNRR. Prove di un mondo diverso?”, che, come ci ha ricordato padre Mario Menin in apertura, si è collocato in continuità con la riflessione iniziata a fine 2020, dopo la prima ondata di Covid-19, che ci ha visti impegnati come redazione a “ripensare il mondo dopo la pandemia”, ripartendo da ecologia e libertà.
È in questo stesso solco che sono a proporvi due notizie significative del 18 giugno scorso. La prima è la mancata partecipazione dell’Italia alla Conferenza di Vienna sul trattato per l’abolizione della armi nucleari, quelle che in questi ultimi mesi ci hanno fatto ancora più paura, e che il nostro paese continua ad ospitare sul proprio territorio all’interno di basi Nato non prendendo neppure in considerazione la possibilità di ratificare il Trattato Onu sulla loro proibizione (ci sembrava già un buon risultato che l’Italia almeno partecipasse alla Conferenza, anche se solo in veste di paese “osservatore”).
La seconda riguarda un’altra forma di guerra, quella relativa all’appena conclusa Conferenza Interministeriale della Wto, con la sconfitta di India e Sudafrica, che hanno provato nuovamente a rivendicare a gran voce la sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini contro l’infezione da Sars-Cov2, a cui quasi un continente intero e larga parte del mondo restante continua a non avere accesso (i morti per Covid – dato Oms – sarebbero ad oggi intorno ai 15 milioni).
Per questo vi invito a leggere l’appello delle realtà cattoliche “L’Italia non può disertare la Conferenza di Vienna”(https://www.agensir.it/quotidiano/2022/6/18/pace-ac-acli-apg23-focolari-pax-christi-litalia-non-diserti-la-conferenza-di-vienna-sul-trattato-per-labolizione-delle-armi-nucleari/)e l’articolo di Nicoletta Dentico “Blocco della lotta solidale al Covid. L’altra forma della guerra” (https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/laltra-forma-della-guerra) perché abbiamo ancora moltissima strada da fare e tutta – come richiamato al termine del convegno – in “direzione ostinata e contraria”.
