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ESPONI LA BANDIERA DELLA PACE AL TUO BALCONE!

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DALLA GRANDE GUERRA, UN GRIDO DI PACE:

ESPONI LA BANDIERA DELLA PACE AL TUO BALCONE!

“Le forze varcarono le frontiere e cominciò la guerra, cioè si compì un fatto contrario alla ragione umana. Milioni di uomini commisero gli uni contro gli altri così innumerevoli assassini, quanti per secoli interi non ne raccoglierebbero gli annali di tutti i tribunali del mondo, e che, in quel periodo di tempo, la gente che li commise non considerò come delitti”. Così Lev Tolstoj raccontava in Guerra e Pace l’inizio dell'invasione delle armate francesi della Russia nel 1812.

Eppure, le stesse identiche parole potrebbero descrivere ciò che accadde proprio cento anni fa, quando il 28 luglio 1914 l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. Nel giro di pochi giorni, il 4 agosto 1914, erano già cinque le potenze entrate in guerra (Austria-Ungheria, Germania, Russia, Regno Unito e Francia). Così diventò subito mondiale! Vi aderirono anche l’Impero ottomano, la Bulgaria. L’Italia entrò in guerra il 24 maggio 2015.

Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo: tra di loro più di 9 milioni trovarono la morte sui campi di battaglia.

Non ci fu opinione pubblica o movimento politico, che davanti a questo terribile evento, non si sia diviso tra neutralisti, interventisti, pacifisti o antimilitaristi. Nessuno e niente fu risparmiato, né sistemi politici, sociali o religiosi, né sentimenti, ideologie, valori e mentalità, ed alla fine del primo moderno olocausto del XX secolo, nulla fu come prima. Eppure, in questo apparente oscuramento della ragione e dei sentimenti umani, tra moltitudini acclamanti o rassegnate, ci fu anche chi prima e durante il conflitto, alle volte in solitudine, alzò la sua voce per esprimere il suo dissenso o la sua opposizione all'inutile massacro.

A 100 anni di distanza da quella “inutile strage”, come la definì Benedetto XV, stiamo  ripetendo gli stessi sbagli: non impariamo dalla storia! Lo ha lasciato intendere anche papa Francesco ieri all’Angelus: “Mentre ricordiamo questo tragico evento, auspico che non si ripetano gli sbagli del passato, ma si tengano presenti le lezioni della storia, facendo sempre prevalere le ragioni della pace mediante un dialogo paziente e coraggioso”.

Pregando per le crisi in Medio Oriente, in Iraq e in Ucraina, il papa ha quindi implorato: “Fermatevi, per favore!”. “Ricordiamo – ha aggiunto – che tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace”. Il papa ha poi rivolto un pensiero accorato ai bambini, cui la guerra toglie il futuro: “Fratelli e sorelle, mai la guerra! Mai la guerra! Penso soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro: bambini morti, bambini feriti, bambini mutilati, bambini orfani, bambini che hanno come giocattoli residui bellici, bambini che non sanno sorridere.

Fermatevi, per favore! Ve lo chiedo con tutto il cuore. È l’ora di fermarsi! Fermatevi, per favore”.

Anche noi di Missione Oggi facciamo immediatamente nostre le accorate parole di papa Francesco e ci uniamo, come già in passato, all’iniziativa della Tavola della Pace, invitando tutti i nostri lettori e amici ad esporre la bandiera della pace per dire basta a tutte le guerre: esponi la bandiera della pace al tuo balcone!

A CURA DELLA REDAZIONE DI MISSIONE OGGI, 28 luglio 2014.


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