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CHIACCHIERE AL SUPERMERCATO IN TEMPO DI COVID-19

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Siamo nell’Alto Vicentino, qualche settimana fa, un giorno feriale, in fila al supermercato, aspettando il turno per entrare. Due signore davanti a me stavano conversando animatamente:

- «Ma guarda come ci tormentano con le mascherine, i guanti e, come se non bastasse, la fila per entrare... Tanto l’influenza c’è ogni anno, perché tante storie?».

- «Sì, ogni anno muoiono per l’influenza migliaia di persone, ma non hanno mai fatto tanta pubblicità come quest’anno. Stanno esagerando».

Una terza signora, che aveva già sistemato le compere nel bagagliaio della sua auto, viene a depositare il carrello:

- «Questo virus, lo hanno diffuso apposta per eliminare un po’ di vecchi e niente più, poi a noi dicono quel che vogliono...».

A questo punto anch'io cerco di inserirmi nel dialogo, invitando le tre signore, tutte piuttosto avanti con l’età a non prendere alla leggera questa pandemia.

- «Non si tratta – dico loro – di una normale influenza, infatti i vaccini antiinfluenzali che quasi tutti gli anziani hanno regolarmente fatto in autunno, non sono bastati a proteggerli dal contagio. Questo virus sembra sconosciuto addirittura agli scienziati. Per questo ci rivolgono tanti inviti alla precauzione, per evitare contagi e non rischiare di morire. Non c’è proprio da scherzare con un virus che uccide e contro il quale non ci sono ancora farmaci che funzionano. Speriamo che si trovi presto un vaccino... Intanto dobbiamo essere “prudenti e obbedienti”, come ci ha chiesto con molta umiltà anche papa Francesco. Dobbiamo piuttosto ringraziare che da noi, qui in Italia, nonostante tante deficienze del sistema sanitario, ci sono ospedali in grado di accogliere i pazienti e di curarli. Pensate alle stragi che sta facendo il virus nei paesi del Sud del mondo, dove sono quasi inesistenti le strutture sanitarie e le persone non possono curarsi». 

Le signore mi guardano zitte, un po’ spaesate, poi una dice: 

- «Secondo lei, c’è proprio da aver paura?».

- «Paura – rispondo io – direi di no, ma prudenza e obbedienza alle norme di sicurezza, sì, per amor proprio e degli altri... Questo virus ha ucciso anche molti medici e infermieri...».



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