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P. Benigno Franceschetti dal Camerun

P. Benigno Franceschetti dal Camerun
Carissimi, sento il vociare degli allievi nel cortile della scuola...

Le nostre scuole si riempiono ancora di ragazzi perché si crede alla vita, nonostante le difficoltà economiche, e... perciò ogni anno si presenta l’esigenza di nuove aule scolastiche. Certo il futuro del paese passa proprio da qui: dalle scuole e dalle forze giovaniche irrompono. Ma si tratta anche di presentare a questi ragazzi  dei modelli “credibili”,  e dei valori che costruiscono l’uomo e non lo distruggono. 

Cercheremo di  assicurare una nostra presenza maggiore non solo nelle “nostre” scuole, ma, dove è possibile, anche nelle altre.

Partecipavo la settimana scorsa a una riunione dei genitori degli allievi di Songa e mi ha stupito la massiccia partecipazione e  la vivacità degli interventi. Il direttore faceva presente le difficoltà dovuto alla mancanza di alcune strutture: non c’è acqua, non c’è elettricità, non c’è una barriera protettiva che eviti la dispersione degli allievi nelle ricreazioni… ma l’attenzione è stata attirata dalla disposizione del ministro che tutti gli allievi, anche delle scuole primarie (elementari - vedi foto sotto) devono ormai presentarsi con un cartellino appeso al collo che manifesti la loro identità e devono essere frugati prima di entrare. 

Questo norma è dovuta al fatto che nel nord Camerun i“Boko Haram” hanno compiuto attentati servendosi di bambini.

Benigno Franc 1Mi hanno chiamato per fare visita ad un malato semi-paralizzato. Fa il taxista con la moto e ha avuto un incidente grave. Chiede il battesimo ma è poligamo e comunque dovrà fare un percorso di preparazione. C’è da dire che a volte ci si  accorge selle cose importanti… quando si è “scaraventati da cavallo”.

Per il prossimo “Giubileo della misericordia” abbiamo chiesto alle nostre CEB (comunità ecclesiali di base) di recensire e incoraggiare tutti questi casi  particolari,  ma soprattutto di testimoniare attenzione speciale a tutti coloro che si sentono, in qualche modo, emarginati o provati : andiamo anche noi verso le “periferie” della missione, sull’invito del Papa Francesco, per far sperimentare la tenerezza di Dio Padre.

Siamo ancora nella stagione delle piogge e domenica scorsa sono stato a Baye. Aveva piovuto tutta la notte e con la macchina mi sono trovato bloccato nel fango quattro volte.  La vallata da traversare a piedi era completamente inondata; non si vedevano più neanche i ponticelli sui vari canali. Ho dovuto togliermi non solo le scarpe …ma anche i pantaloni ! La gioia della comunità però ci consola.

Anche da voi, penso, le attività hanno ripreso il loro ritmo e spesso ci sarà da correre.

Coraggio e auguri.

P. BENIGNO.

 


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Pubblicato
18 Agosto 2017
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