Contromano
"Contromano" è il titolo del ritiro invernale organizzato dal Centro Missionario Diocesano in collaborazione con i Missionari Saveriani. Ben 25 giovani provenienti da tutta la Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola si sono ritrovati nella casa di spiritualità dei Missionari Saveriani presso San Pietro in Vincoli (Ravenna) per dedicare tre giorni al silenzio, alla riflessione, all'incontro e alla gioia di stare insieme.
Appena arrivati i ragazzi si sono messi in gioco e guidati dai Saveriani: il vescovo Biguzzi, padre Mauro, Joseph, Pietro e Renovat, hanno potuto riflettere sui temi come la fiducia, il coraggio, la propria autenticità seguendo l'esempio della figura evangelica di Pietro. E la prima giornata si è conclusa con la visione del film "Contromano" con Antonio Albanese.
Il secondo giorno è iniziato con un confronto sul film visto la sera precedente: da qui i ragazzi hanno compreso che
solo grazie al cambiamento è possibile migliorare, che solo mettendosi in gioco si può rendere la propria vita autentica e che quindi solo andando contromano si può scoprire la propria strada.
Sempre seguendo la figura a volte contraddittoria di Pietro, i giovani si sono presi del tempo di silenzio per riflettere sulle proprie contraddizioni e paure che impediscono di andare contromano. In seguito i missionari attraverso un'attività in cui due squadre dovevano collaborare per raggiungere l'obbiettivo comune, i giovani si sono resi conto di quanto in realtà sia difficile fidarsi dell'altro. Ciò che però ha colpito di più i ragazzi è stata la testimonianza di Eugenio Melandri, un esempio per tutti di come sia importante nella vita fare scelte coraggiose e controcorrente per seguire la propria strada e i propri sogni.
L'ultimo giorno di ritiro si è concluso con un momento di condivisione in cui ognuno ha detto che cosa si porta a casa da questa esperienza. Non è certo stato facile per tutti avere un momento di deserto in cui, faccia a faccia con se stessi, poter guardare le paure, gli ostacoli e chiedersi verso dove andare, se la strada percorsa è veramente quella giusta.
Non è certamente facile camminare contromano, ma solo superando gli ostacoli e le paure si può scoprire la propria autenticità, il luogo dove sentirsi se stessi, dove poter dire di capire ciò che si fa e ciò che piace, dove la propria passione diventa una missione da intraprendere per essere felici.
Ma ciò che ognuno si porta dentro alla fine di questo ritiro è proprio la spinta a cercare la propria strada, anche se questa è contromano, non seguendo le indicazioni poste da altri, ma stimolando il cuore con le domande giuste.