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Zappa in mano e sacco in testa, Fatica e i sogni...

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Quando vedo una mamma che culla un bambino, mi chiedo quali sogni faccia e se il bambino sogni con lei. Io credo di sì. Tutti lo abbiamo sperimentato tanti anni fa, ma è sempre bello riviverlo, pensando a una mamma africana che dà la vita e soffre per il proprio figlio.

La terra è sempre bassa

La puoi vedere andare nei campi a lavorare, schiacciata con tante altre persone sulle camionette alle 5 del mattino. Si alza presto, perché deve essere puntuale con tante altre mamme. È importante andare, per procurare da mangiare a tutta la famiglia. E poi, c'è quel bambino che cresce dentro di lei. Non può aspettare. Deve andare, anche se è faticoso. Ma lo fa volentieri, cantando con le amiche per rendere il viaggio più leggero.

Arrivata sul campo, piega la schiena, perché la terra è sempre bassa. Con la zappa prepara la terra per seminare granturco, fagioli, arachidi, patate... Con il sole o con la pioggia, lei deve lavorare. Ogni tanto si ferma per bere un sorso d'acqua e mangiare qualcosa; ma poi, via di nuovo a lavorare fino alle 4 del pomeriggio.

Qualcuno passa vicino al campo, dicendo "coraggio!". Lei alza lo sguardo e sorride. E di nuovo a lavorare, perché se non si lavora, non si mangia. Sente il canto di altre mamme dai campi vicini. Tutte chiedono l'aiuto a Dio per il lavoro, per la famiglia...

Poi tornano in strada, mettendo sulle spalle o sulla testa un sacco pieno di quello che hanno coltivato: a casa bisogna preparar da mangiare. Piano piano si avviano, sudate ma fiere per il lavoro fatto.

Il giorno più bello

Ogni tanto si fermano per riprendere fiato: la strada è lunga. Finalmente a casa, ma niente riposo. Con le figlie si divide il lavoro: chi va in cerca d'acqua; chi pesta la manioca per farne farina; chi porta la legna per il fuoco. Poi, con l'acqua che comincia a bollire, si versa la farina bianca per farla diventare una polentina (molto pesante). In un'altra pentola un'altra prepara il sugo con pomodori, cipolle e olio.

Fa caldo, ma non importa, perché si prepara il cibo per la famiglia. Poi finalmente è pronto il pasto. Lo si mette in un vassoio e dopo una preghiera tutti iniziano a mangiare: in silenzio si condivide il frutto del lavoro.

E così la vita va avanti ogni giorno, mattina e sera, sera e mattina. Il giorno della nascita del nuovo figlio è il più bello. Allegria e gioia, ma anche tanti pensieri: sarà felice, vivrà a lungo?

Ma questo fa parte dei sogni di una mamma, di tutte le mamme africane: anche se sembrano in bianco e nero, sono sogni pieni di colori bellissimi...



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