“Vivi felice, se puoi!”
Un altro fratello della famiglia saveriana ha lasciato la terra. È p. Ezio Marangoni, uomo apprezzato per la sua innata disposizione verso gli altri. Giunto a Gallico nel 2002, proveniente da Salerno dove era stato responsabile della comunità e della Cappella Universitaria, oltre che fondatore della comunità Emmaus, ha assunto la direzione del Santuario Madonna della Grazia fino al 2006, conquistando la fiducia e la stima dei fedeli gallicesi, con il carisma saveriano e le sue personali qualità umane.
Ben inserito nel tessuto reggino, ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’Ufficio missionario diocesano e, non rifiutando il suo aiuto, si è preso cura di una chiesetta a Bagnara (ridente cittadina della costa tirrenica reggina). “Un vero grande uomo”, ama definirlo la signora Marika Foro che, con nostalgia, conserva di p. Ezio un ricordo affettuoso e grato. È il ricordo di un uomo che per lei è stato un dolce padre spirituale, ma soprattutto un amico che l’ha sorretta e consigliata in quel complesso e complicato momento nel quale avviava, da donna, i primi passi nella vita.
“Padre Ezio - continua Marika - ha avuto il grande dono di amare tutti i fratelli, sentimento affinato durante la lunga missione in Congo, dove spesso ha anche vissuto esperienze molto drammatiche. Gli piaceva stare con la gente e i suoi atteggiamenti empatici lo rendevano disponibile all’ascolto e prodigo di paterni consigli che inducevano a scorgere negli altri la positività della bellezza interiore”.
Molte sono state le attività vissute in collaborazione, dalla preparazione delle liturgie a quelle divulgative come la cura della pagina multimediale “La voce del Santuario”, della quale Marika si è interessata fino a quando i saveriani sono rimasti a Gallico.
Un altro aspetto che affascinava era la gioia che p. Ezio infondeva nel portare a termine i suoi impegni e nel condividere emozioni e sentimenti. I suoi ultimi due sono stati infatti la celebrazione del matrimonio della ragazza che ha aiutato a crescere e l’ingresso nel Movimento dei Focolarini di un’altra giovane che ha voluto dare una significativa svolta alla sua vita.
“Di p. Ezio - conclude Marika - porterò con me il ricordo della sua importante amicizia e la risonanza di una frase con la quale invitava alla costruzione di una vita edificante e foriera di gioia da riversare nella relazione umana: Vivi felice, se puoi”.
Anche Cinzia Sgreccia, altra amica e collaboratrice dei saveriani a Gallico, ricorda p. Ezio come un grande missionario. “Ha insegnato, meglio, testimoniato con la sua vita la sua fede con la grinta di un leone e una grandissima delicatezza e preparazione. Con la sua apertura mentale e il suo amore per l'Africa, ha conquistato molti di noi e ha cercato di aprire strade nuove laddove le chiusure sono molte, valorizzando i talenti dei laici e battendosi perché venissimo considerati alla pari. E quando la decisione è stata di andare via e rientrare in Casa Madre, ha organizzato una festa gioiosa di addio, insistendo a voler offrire lui il buffet a noi. Ho imparato molto dal suo esempio. I suoi insegnamenti rimangono nei nostri cuori. Grazie p. Ezio per la tua coerenza e la tua passione. Rimani a noi vicino diversamente”.
A questi delicati ricordi unisco il mio. Anche se non nasce da una costante frequentazione, mi riporta alla memoria un uomo di grande ricchezza interiore, che traspariva dal semplice e bonario modo di essere e di fare.