Vedo grandi sofferenze
Cari amici,
vi aggiorno brevemente. Prima di tutto, vi dico che cerco di impegnarmi con lo studio del tagalog, la lingua filippina tanto indispensabile, specialmente con le persone a cui ci rivolgiamo. La maggior parte di loro ha un basso livello di scolarizzazione e quindi fanno molta fatica a comprendere l’inglese.
Mi sono già inserito nei gruppi di Ascolto della Parola, molto simili a quelli che abbiamo nella nostra parrocchia della Gazzera. Quasi ogni settimana, vado con un gruppo di parrocchiani a portare la comunione ad alcuni ammalati.
Ho incontrato situazioni davvero dolorose perché gran parte di loro non hanno i soldi per curarsi. Qui, a differenza dell’Italia, è tutto a pagamento. I pochi ospedali pubblici sono strapieni e non riescono a seguire bene gli ammalati. Inoltre, alcuni vivono in condizioni davvero poco salubri, in baracche costruite alla meno peggio con pezzi di lamiera e di tela cerata. Ho potuto toccare con mano grandi sofferenze.
A volte il mio pensiero va al breve ma intenso periodo vissuto alla Gazzera. Mi sento ormai cittadino del mondo, ma rimane il legame con le proprie origini.
Sono e siamo frutto di una storia, che si costruisce grazie a persone che provano in tutti i modi a fare la volontà del Signore.