Uno Spigolo per la Mistica – Fate tutto nel nome di Cristo
Abbiamo detto della nostra appartenenza a Cristo. Se questo è un fatto obiettivamente vero dal punto di vista dell'"essere", deve diventare anche vero dal punto di vista dell"'operare-decidere-scegliere". Come è proprio del cane abbaiare, e come sarebbe contro natura se il cane si mettesse a miagolare, così il cristiano deve agire-pensare-decidere secondo la sua natura, secondo il suo "essere". Perciò dal battesimo in poi, nessun pensiero-azione ha più il diritto di essere indipendente-autonomo: ogni pensiero-ricordo-affetto deve essere "cristo-comandato".
L'immagine della manopola della radio per scegliere l'onda giusta e mettere in "sintonia" è singolarmente chiara: il cristi ano deve "sintonizzare" memoria-intelletto-volontà con Cristo e con la sua dottrina contenuta nel Vangelo. Paolo ci regala alcune formule che chiameremo "battesimali", giusto per fissarle più facilmente nella fantasia; si tratta di un frasario di vita cristiana autentica di ottimo buon gusto perché applicata alla vita quotidiana.
La prima formula dice che il battezzato "si è rivestito di Cristo"; Pietro aggiunge l'idea della "divisa". Come l'abito si chiama così proprio perché si porta "abitualmente" e come la divisa impone un "comportamento-regola-disciplina", così anche noi dobbiamo portare Cristo "abitualmente" e come "norma-regola". Quindi non ci possono essere luoghi, occasioni, azioni in cui Cristo non ha il diritto di entrare per orientare-comandare-ispirare.
Per conseguenza non solo in chiesa, ma anche al bar come allo stadio, in politica come negli affari, a scuola come in fabbrica: "sempre-dappertutto" Cristo ci educa, esattamente come ha fatto la mamma quando ci ha insegnato a parlare. Come-quando-dove ci ha insegnato? La risposta precisa e giusta è: "Sempre e dappertutto! Così Cristo!".
La seconda formula di Paolo dice: "Sia che mangiate, sia che beviate, fate tutto nel nome di Cristo!". Chi agisce nel nome di un altro, deve "ripetere "il messaggio che ha ricevuto "tale e quale": non si può aggiungere, togliere, modificare; più ripete "perfettamente" e più agisce per davvero nel nome di Cristo. Pertanto il battezzato deve sforzarsi di "pensarla" come Cristo: deve agire proprio "in suo nome" e quindi ripetere il Suo pensiero. Paolo direbbe: "Noi abbiamo il senno di Cristo!", cioè la sua mentalità, i suoi gusti, i suoi punti di vista. Come la divisa impone un determinato comportamento e come tutti gli atti devono essere "conformi" alla divisa al punto che si suol dire: "Hai mancato di rispetto alla divisa che porti!", così ogni atto del battezzato deve riprodurre lo stile, la mentalità, i gusti di Cristo espressi nella sua vita e nei suoi insegnamenti.
Via via che si cresce fisicamente, psicologica mente, intellettualmente, via via si deve crescere anche "cristianamente": cioè deve crescere in noi la "mentalità-consapevolezza" che un "nuovo" personaggio è venuto a far parte di "tutto" il nostro essere; una "nuova" coscienza che ci interpella "continuamente", "abitualmente", non per disturbarci, ma per elevarci-divinizzarci-sublimarci.