Quei bambini innocenti…
“Perché volete uccidere i bambini? Cosa vi hanno fatto di male? Sono piccoli, indifesi!”. Un gruppo di mamme stava cercando di mettere in salvo i propri figli dalla furia dei soldati. Erano tanti quei piccoli. Di qualcuno mi ricordo ancora i nomi: Giuditta, Giuda, Osea, Giona. Il giorno della loro nascita era stato bello. Le mamme avevano fatto festa e avevano cominciato a cullarli e a sognare insieme con loro.
Ma poi, un brutto giorno sono arrivati i soldati e i sogni sono finiti. “Perché, perché? Faresti così a tuo figlio?”, gridava un’altra mamma. I soldati, si sa, devono obbedire agli ordini senza discutere. Ma tra loro c’era qualcuno che, in fondo, aveva un cuore e per un attimo lasciò cadere la sua spada, scese da cavallo e prese le mani della mamma che stava piangendo. Le disse: “Non devi piangere… Anch’io ho dei figli. Il re Erode ci ha comandato di uccidere, perché ha paura che qualcuno gli porti via il regno. Se potessi, non farei questa brutta cosa. Ma purtroppo devo obbedire, altrimenti uccideranno anche me”. E se ne scappò via da un’altra parte per continuare il lavoro sporco.
La mamma rimase con quelle parole e con gli occhi bagnati dal pianto e il cuore spezzato dal dolore. Rivolse una preghiera a Dio per chiedergli la forza. La risposta non l’ebbe subito, ma la sera, quando rientrò a casa con le altre, le sembrò di vedere un angelo che passava di casa in casa e lasciava cadere qualcosa. Non capì bene cos’era, ma quando si distese sul suo letto, quella notte riuscì a dormire, anche se suo figlio giaceva morto. Le sembrò di sentire una voce che le diceva che quei morti sarebbero stati i primi di tante guerre nel mondo. Ma, finché vicino a loro ci fosse stata una mamma che voleva loro bene, il sacrificio non sarebbe stato inutile. Qualcuno li avrebbe presi per mano e stretti al cuore per sempre, mamme comprese.