Una piccola storia, anzi due... A presto, in Italia
Carissimi, volevo parlarvi del mio safari pasquale, delle complicazioni che arrivano lungo la strada quando improvvisamente la bici mi tradisce... e rifiuta di proseguire. Volevo raccontarvi della mia gente, dei tentativi di aggregare le piccole comunità, della chiesetta per tre giorni piena di fedeli, stretti l'uno sull'altro la mattina di Pasqua.
Ma di questo vi parlerò un'altra volta, anche perché fra poco spero di essere in Italia e non mancheranno le occasioni per incontrarci. Intanto gustatevi questa piccola storia, anzi due...
Il latino maccheronico
Un ragazzotto è entrato nella mia stanza con una richiesta insolita: voleva il libro con le preghiere in latino che lui ascolta su radio Vaticana e che gli piacciono molto. "Dunque tu sai il latino?", gli chiedo. Eh sì, il mio viziaccio d'insegnante, sempre indaffarato a sparare domande, non si smentisce.
Lui mi dice che frequenta il quarto anno della "sezione letteraria", e quindi conosce il latino. Cita perfino il "Pro Archia" e le "Catilinarie" di Cicerone. Accidenti! In realtà, conosceva solo i titoli, ma non sapeva di cosa parlano.
Provo a declamargli i primi versi del 2° libro dell'Eneide di Virgilio, quel "conticuere omnes intentique ora tenebant" (tutti tacquero e intenti tenevano fisso lo sguardo...). Mi disse che trovava la mia pronuncia "oscura". Rinunciai quindi a sfoggiare la metrica latina e mi limitai a sillabare: "conticuere omnes - tutti tacquero". Con un sorriso di soddisfazione, quasi a tradurre il mio latino, mi dice: "Era contento l'uomo!".
Il testo dell'Ave Maria
A questo punto lasciai perdere ogni finezza letteraria. Strada facendo, mi limitai a chiedergli l'età. "Quattordici anni!", fu la prima risposta. Davvero mi sembrava poco, anche perché mi confidò poi di essere nato nel ‘92, anzi no, nel 1987. Lo invitai a fare bene i calcoli e lui si mise al lavoro, aiutandosi con le dita che fece sfilare due, tre volte. Finalmente annunciò: "18 anni!". Al secondo tentativo arrivò fino a 19, a 20...; impossibile stanarlo di là.
Decisi di non stancarlo più. Gli domandai cosa desiderava da me. Voleva il testo della preghiera che dice..., e lentamente cominciò a scandire: "Ave Maria, gratia plena", e avanti fino all' "hora mortis nostrae. Amen". Mentre l'ascoltavo avvertivo vibrare dentro di me; mi pareva d'intravedere spiragli di luce. Il ragazzo mi aveva interrotto proprio mentre stavo preparando le catechesi per l'anno prossimo; ero arrivato al passo del vangelo di Matteo, dove Gesù ringrazia il Padre di aver rivelato "ai piccoli" il suo grande segreto.
Una ragnatela d'amore
Gli chiesi: "Tu non sei cristiano, vero?". Infatti, Hassan è musulmano da sempre. Il giorno dopo, venerdì, entrerà nella moschea con i suoi vicini. Ma oggi desidera avere il testo dell'Ave Maria, che ha ascoltato tante volte fino a impararlo a memoria.
Gli ho dato un foglio di carta e lentamente gli ho dettato la nostra preghiera, parola per parola, in latino. Una volta concluso, mi accennò anche all'altra preghiera che pure gli piace, ma che non ha ancora assimilato. E così, riga dopo riga, scrisse anche il "Pater noster", e sotto ogni parola il termine francese corrispondente.
Era tardi ormai, l'ora di pranzo era passata da un pezzo. E io pensavo a quella ragnatela d'amore che il Tessitore divino sa intrecciare nella nostra vita, e nella quale, chissà, anche questo ragazzo è stato accolto. Per lui ha funzionato il rosario recitato su una radio straniera da una voce anonima, che esprimeva la fede di sempre con le parole della nostre nonne.
"Ciao, Hassan. Tu sai dove trovarmi". Lui accenna di sì con il capo, mentre scompare alla mia vista. Signore, fa' che torni presto.