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Una farfalla scrive a Gesù, Camilla vive nei pensieri dei coetanei

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"Caro Gesù, volevo ringraziarti per ciò che hai fatto per me. Ormai sono alla fine di un percorso abbastanza lungo, che però fortunatamente è passato veloce. Voglio ringraziarti perché questa esperienza mi ha fatto maturare e mi ha fatto capire molte cose.

Ho capito che non bisogna mai lamentarsi perché solo scoprendo il vero dolore è possibile capire tutte le meraviglie che ci offri ogni giorno. Mi hai fatto conoscere nuovi amici, fortificare l'amicizia che già avevo con altri, ma anche avere delle delusioni da chi credevo amico.

Ho perso anche due amiche che avevo conosciuto. Se pur triste, sono contenta per loro perché hanno smesso di soffrire e ora sono in un posto molto più bello, dove il dolore si è trasformato in luce. Ho anche conosciuto delle ragazze che avevano fatto il mio stesso percorso e ora sono tornate a essere quelle di una volta.

Ringrazio e prego per tutte quelle persone che mi sono state vicine fisicamente, ma soprattutto spiritualmente, senza falsità, perché sentivano di farlo. Ti volevo anche ringraziare per la mia famiglia che è stata con me, ma soprattutto per la mia mamma che, assieme a Te, mia sorella, mio padre e mia nonna mi hanno dato la forza per andare avanti nei momenti in cui volevo arrendermi.

Ringrazio anche la comunità e don Ciro (parrocchia Gesù Redentore) per il loro sostegno spirituale. Spero di tornare presto tra loro come un elemento attivo ed efficiente.

Credo che non ci si debba mai lamentare nella vita per qualsiasi banalità, o almeno, prima di farlo bisognerebbe vedere la situazione di questi bambini che, anche se piccoli e puri, devono soffrire dolori che umanamente non meritano".

  • Camy ‘97.

Chi è "Camy"?

Camilla, una ragazza di 13 anni, era il punto di riferimento per i suoi compagni della scuola media "Alfano-Quasimodo" a Salerno. Tre anni fa, le viene diagnosticato un linfoma. Il trapianto di midollo, donato dalla sorellina Carlotta, non basta e il 16 ottobre 2010 muore.

La sua famiglia ha vissuto questo evento alla luce della fede. Per i compagni di scuola, invece, è stato più difficile capire che il Signore non esaudiva le loro preghiere per lei. Mamma Marina ha cercato di essere loro vicino, per ascoltarli, per farli sentire importanti.

Per questo è stato istituito il premio annuale "Camilla Barba" su diversi temi (scultura, disegno, poesia, letteratura), per dare la possibilità ai ragazzi di riflettere sulle cose importanti della vita e anche di dare una mano ai ragazzi di strada in Bangladesh.

La solidarietà è...

Nel 2012 la seconda edizione del premio dedicato a Camilla aveva per tema "la solidarietà", un argomento molto attuale, ma che a prima vista sembrerebbe lontano dalla realtà di questi ragazzi. Gli alunni della scuola "Torrione Alto" però sono riusciti bene a dire la loro, tanto che la splendida poesia dell'alunno Daniele Genovese della classe I G, si è meritato un encomiabile secondo posto.

"La solidarietà è un bambino che riesco a sfamare, è un malato che faccio curare, è un vecchio con cui mi fermo a parlare quando nessuno più lo vuole ascoltare. La solidarietà è un bicchiere d'acqua che porgo con la mano a un bambino molto lontano, è un gesto che voglio fare per qualcuno che voglio aiutare.

La solidarietà è sostenere chi mi chiama solo per avere del bene, è l'amore che ho nel cuore per chi mi chiede solo un po' di calore, per un uomo, per una donna o per un bambino che vuole solo un gesto carino.

La solidarietà è solo un aiuto senza interesse, per chi non ha le stesse certezze di un domani più bello e sereno, con un mondo più sincero. La solidarietà è fratellanza, per tutti la stessa speranza".



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