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Una famiglia di Saveriani Laici

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Tema del "Paginone" di questo numero è: "Laici che vivono il carisma saveriano"

Vivono il carisma saveriano impegnandosi nel mondo

Il laicato saveriano è una famiglia di missionari laici che ispirandosi alla spiritualità beato Guido Conforti partecipa al carisma della grande famiglia dei missionari saveriani.

La spiritualità del Conforti

Come cristiani, siamo discepoli di Gesù Cristo e abbiamo, nel battesimo, il fondamento della nostra consacrazione. Partecipiamo al carisma saveriano, privilegiando l'impegno cristiano nella vita, nella famiglia, nella professione, nel servizio pastorale, nella promozione della pace e giustizia, nei luoghi della marginalità sociale.

La spiritualità del beato Conforti si può riassumere nell'icona del Cristo crocifisso e nelle indicazioni fondamentali: "spirito di viva fede che ci faccia veder Dio, cercare Dio, amare Dio in tutto" e "la carità di Cristo ci spinge" a "fare del mondo una sola famiglia".

Viviamo la missionarietà come cammino evangelico, anche attraverso la partenza effettiva. Tutti siamo chiamati a vivere la missione: alcuni sul territorio dove viviamo, con uno stile di vita sobrio, l'impegno nella chiesa locale e nella società; altri partendo per la missione ad gentes, avendo ben chiaro che il laico missionario non va solo per fare qualcosa, ma innanzitutto per dare una testimonianza di fede.

Attività missionaria in Italia

Come laici saveriani, ci mettiamo al servizio delle chiese locali e collaboriamo con le comunità saveriane nelle attività di animazione, formazione e informazione missionaria, per sensibilizzare ed educare alla missione le comunità cristiane. In Italia, ci impegniamo soprattutto nei seguenti settori:

  • animazione dei gruppi missionari parrocchiali e delle zone pastorali;
  • collaborazione con i centri missionari e con gli uffici diocesani per la pastorale familiare;
  • sostegno alle realtà sociali che si impegnano per la solidarietà e la giustizia;
  • presenza in strutture e associazioni che lavorano per l'accoglienza degli immigrati.

Collaboriamo anche con l'associazione "Valeria Tonna" di Piacenza, per promuovere adozioni a distanza degli orfani di guerra del Burundi, e con l'associazione Muungano di Goma (RD Congo), in appoggio al progetto "Adotta la casa dei bambini".

Il cammino di formazione

Il cammino di formazione ha una prima tappa di accoglienza e discernimento per coloro che vogliono incontrare e conoscere il laicato saveriano. La formazione poi prosegue come cammino permanente, vissuto nei vari appuntamenti dell'anno, organizzati per confrontarci e condividere la nostra esperienza di famiglia missionaria. In particolare, curiamo:

  • la formazione comune, l'approfondimento della spiritualità saveriana, l'incontro con i testimoni della missione e la conoscenza delle diverse culture;
  • l'ascolto della Parola di Dio e la lectio divina comunitaria mensile; la preghiera e l'adorazione eucaristica presso la comunità saveriana più vicina;
  • le convivenze comunitarie.

Laici saveriani in missione

La "missione ad gentes" per noi laici saveriani è il punto più alto dell'impegno missionario; è anche il paradigma più stimolante e illuminante del nostro "cammino evangelico".

Attualmente due laiche saveriane sono a Curitiba, in Brasile. Franca Rivolta è partita nel 2000; Graziella Colombo è lì dal 1996; dal 2000, si è unita a lei Franca Rivolta. Sono coinvolte in un duplice progetto: educazione sanitaria e promozione della donna; formazione di animatori pastorali e organizzazione della pastorale dei bambini.

Nei prossimi mesi, una coppia di laici partirà per Goma, Congo. Collaboreranno con i missionari saveriani nella pastorale missionaria e nel progetto di salute mentale.

Come è nato il laicato saveriano

Il laicato saveriano muove i primi passi alla fine del 1990. Alcune persone, che avevano già avuto rapporti con la famiglia saveriana, o perché impegnati nei gruppi giovanili o perché erano stati volontari nelle missioni, iniziano a radunarsi, desiderando vivere la spiritualità del beato Conforti.

Fin da questa fase iniziale, viene posta molta attenzione alla verifica vocazionale per la missione, diversa dal servizio di volontariato.

I primi gruppi del laicato si riuniscono presso la casa saveriana di Cremona, al nord, e nella casa saveriana di Salerno, al sud. Si ritrovano per studiare, riflettere e pregare sul carisma del beato Guido Conforti. Ne scaturisce il "Progetto" del Laicato Missionario Saveriano, che viene accolto e approvato dai saveriani durante il Capitolo della Regione italiana, nell'estate del 1993. Così il laicato si dà una struttura organizzativa ed elegge un Consiglio nazionale. Nel frattempo, anche in Sardegna, alcuni laici vicini alla casa saveriana di Macomer formano un gruppo di laici saveriani.

Una nuova fase di coordinamento

Nel 1996 inizia una nuova fase: quella della conoscenza reciproca e della condivisione tra i vari gruppi di laicato, fino a costituire, nel 1998, un gruppo di coordinamento dei laici saveriani in Italia. Attraverso un paziente lavoro di raccordo tra le diverse realtà, il gruppo di coordinamento prepara un documento comune che viene discusso nella prima assemblea di tutti i gruppi laicali a Costabissara (luglio del 1999) e approvato definitivamente nella successiva assemblea di Parma (gennaio del 2000).

Nel maggio del 2000, i laici saveriani costituiscono una ONLUS, per avere maggiori possibilità di rapporti con enti e istituzioni per favorire l'attuazione di progetti nelle missioni e di animazione missionaria in Italia.

Nell'estate del 2002, tutti i laici saveriani si riconoscono in un'unica famiglia missionaria.

Oggi il laicato saveriano si raduna attorno alle case saveriane di Salerno (sud), Macomer (Sardegna) e Desio (nord).



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