Una bella giornata d’amicizia
Anche se un po’ di pioggia ha cercato di disturbare, gli amici non sono mancati, domenica 18 settembre, in occasione dell’incontro annuale con benefattori e familiari dei missionari saveriani. Sono arrivate almeno 150 persone.
Il lavoro continua… con fantasia
Ci siamo accolti con simpatia e abbiamo ascoltato con molto interesse quello che ci ha raccontato p. Mario Mula, vicario generale dei saveriani. Ha presentato la situazione della famiglia saveriana. Nell’ultimo Capitolo generale della congregazione (2013), si è parlato di riposizionamento, ripartendo dal nucleo: “Annunciare Gesù Cristo a chi ancora non lo conosce”.
Infatti, ci sono 4 miliardi di persone che ancora non lo conoscono. I saveriani sono presenti in 20 nazioni del mondo. San Guido Conforti ha ripreso il sogno di san Francesco Saverio di andare in Cina. Le mutate condizioni di ogni stato (guerre, malattie, catastrofi naturali, terrorismo, ecc.) hanno costretto a cercare vie e metodi nuovi per creare relazioni e annunciare Gesù. Il lavoro continua, la fantasia dello Spirito Santo non ha limiti e non ci lascia tranquilli.
Mettersi in sintonia con Gesù
Nella Messa, celebrata da p. Mario Mula, insieme ai saveriani di Zelarino (Giuseppe, Ercole, Mario e Oliviero; Franco è a Parma per completare il suo recupero fisico), egli ci ha ricordato il sogno del Conforti: “Fare del mondo una sola famiglia”. E i parenti dei missionari, insieme agli amici, hanno un posto particolare. Un grazie tutto speciale va a loro.
Gesù Cristo è un artista. Ogni settimana dà alcuni colpi di pennello al suo capolavoro, per farlo diventare qualcosa di speciale. Ogni tanto si ferma per vedere come sta andando. Lui conosce il cuore dell’uomo.
Il vangelo ci ricorda che non si può servire due padroni. Se ci si attacca alle cose, si butta fuori Dio dalla nostra vita. Se vogliamo essere discepoli di Gesù Cristo, dobbiamo metterci in sintonia con Lui e ascoltarlo.
Una gioia che non finisce mai
Gesù ci dà tre consigli sempre attuali e contemporanei.
- 1. Approfitta di quello che sei e di quello che hai.
- 2. Noi siamo amministratori dei beni e non servi; dobbiamo gestire bene le cose, anche se a volte costa sacrificio.
- 3. I beni servono per vivere e fare del bene (“gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente date”).
Il pranzo fraterno, preparato con amore da un bel gruppo di volontari (insostituibili nel loro servizio silenzioso, ma concreto), e la condivisione ci hanno arricchito e reso più amici.
Ogni anno volti nuovi e conosciuti si scambiano notizie ed esperienze di vita. A tutti voi, noi missionari vogliamo rivolgere un grande grazie. Il Signore, che conosce tutto quello che siamo, riempia il cuore di ciascuno della gioia che non finisce mai.