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La scuola professionale di Abaetetuba

Padre Nicola Masi, missionario in Amazzonia, ci racconta la storia di Abaetetuba, dove i saveriani sono presenti da più di quarant'anni.

Quaranta anni fa i missionari saveriani arrivavano ad Abaetetuba, nel cuore dell' Amazzonia brasiliana, una terra solcata da fiumi immensi. Proprio là si congiungono il Rio delle Amazzoni e il Rio Tocantins.

La città degli uomini forti

Davanti ad Abaetetuba, che significa la "città degli uomini forti", si adagiavano una settantina di isole, quasi tutte abitate da gente buona, semplice e laboriosa. Vivevano di pesca e di agricoltura, ma esistevano anche varie fabbriche di mattoni e di cachaça, una specie di grappa ricavata dalla canna da zucchero. In quei tempi la città era un piccolo borgo di 8.000 abitanti.

Presto però iniziò il fenomeno dell'urbanesimo. La popolazione abbandonava i campi e correva nelle città in cerca di un lavoro, di una scuola, di un ospedale, di un futuro. Ma le città non erano pronte per ricevere tanta gente: mancavano le infrastrutture, le case, le strade, le tubature dell' acqua, le fogne, la luce.

Aumentarono le favelas, le periferie diventarono ammassi di casupole. Non c'era lavoro per tutti. Così crescevano miseria e fame.

Era urgente offrire a questa gente fiducia e speranza. I giovani erano i più penalizzati: non avevano un mestiere, si sentivano inutili e disprezzati.

Il sogno di una scuola professionale

Mons. Gianni Gazza, missionario saveriano e primo vescovo di Abaetetuba, soffriva tremenda-mente per questa situazione. Pensò di costruire una scuola professionale. Ottenne un bel pezzo di terreno da un amico, ma dovette lasciare la sua amata Abaetetuba, perché chiamato a dirigere l'Istituto dei missionari saveriani, come superiore generale. Gli successe mons. Angelo Frosi, anche lui con lo stesso grande desiderio di costruire un centro professionale.

Purtroppo anch'egli si trovò di fronte ad altri problemi, come quello di dover costruire 200 case per i poveri senza tetto.

Più tardi, un gruppo di persone, davanti alle gravi difficoltà della città, che nel frattempo era cresciuta fino a raggiungere 80.000 abitanti, si diede da fare per realizzare l' antico sogno. Ma ci si imbatteva sempre nel problema della mancanza di mezzi. Finché in aiuto giunse la Provvidenza.

Un aiuto venuto dall'alto

Mi trovavo in Italia, in casa di un amico . Vicino a me c'era un signore. Parlammo di tante cose: di dov'ero, cosa facevo. Gli parlai del sogno. Poi ci separammo. Finito di mangiare io stavo per andarmene. Lui mi venne dietro, mi  chiamò, mi disse di non preoccuparmi, di mandargli il progetto.

Io non credevo a me stesso. Come poteva fidarsi di me quest'uomo che non mi conosceva neppure; che probabilmente non sapeva neppure che esistesse una città come Abaetetuba ? Chi e cosa lo spingevano a fare tutto quello che poi ha fatto? Io non potevo fare altro che ringraziare il Signore. Certo era entrato Lui nel cuore di quest'uomo.

Adesso tanti giovani trovano un futuro

Ed ora eccolo qua il nostro meraviglioso centro professionale "Cristo Lavoratore". Lo abbiamo inaugurato poco più di un anno fa ed è entrato subito in funzione con la presenza di 863 alunni dei vari corsi: commercio, informatica, moda, taglio e cucito, artigianato, cucina, elettricità, idraulica, edilizia, giardinaggio, ortaggio, erboristeria.

Mons. Flavio Giovenale, attuale vescovo di Abaetetuba, un salesiano giovane e pieno di vita, il giorno dell'inaugurazione non riusciva più a parlare per la commozione. Aveva ragione. Ci aveva lavorato e sudato tanto. Si rendeva conto che il sogno, durato 40 anni, era ormai diventato realtà.

I giovani erano i più felici. Molti di loro, il primo giorno , avevano passato tutta la notte davanti alla scuola per non perdere il posto. All'inaugurazione c'era anche il sindaco, che ha ringraziato da parte della cittadinanza per quest'opera, necessaria e utile per la gioventù della città. Certamente, il centro aiuterà tanta gente ad avere dignità, sicurezza e pane.

Ora la scuola c'è. Bisognerà pensare alla manutenzione e a pagare gli insegnanti. Ma la Provvidenza che ci ha aiutato a trasformare il sogno in realtà, ci aiuterà anche per il resto. Ne siamo sicuri.



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