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"Un ricordo e una lacrima" per chi ha iniziato il grande viaggio di ritorno alla Casa del Padre, in Paradiso. Hanno camminato con noi ed ora stanno riposando. Quanti volti, quanti ricordi vengono alla memoria e riscaldano il cuore. Momenti felici, di vita, di gioia e di tristezza. Non sono più in mezzo a noi e una lacrima furtiva ci riga il volto. Ognuno avrebbe mille storie da raccontare, mille piccole grandi cose che hanno riempito la propria vita.

Anch'io quest'oggi, come ogni volta, ritorno indietro nel tempo e ricordo, faccio diventare presente per un momento chi mi ha incontrato. Persone della mia famiglia. Chi non ricorda i nonni, i genitori, i fratelli, le sorelle e le altre persone buone che ci hanno regalato coraggio e tanta voglia di vivere?

Persone che abbiamo incontrato nella nostra vita, nel lavoro, nel divertimento, in viaggio. Persone con cui abbiamo condiviso ideali, sogni, speranze. Persone che con noi missionari hanno fatto un pezzo di strada laggiù in Africa, in Asia, in America.

Non posso dimenticare i bambini dello Zaire con cui scherzavo ogni giorno e che mi dicevano tutto quello che accadeva nel villaggio. I giovani, nella loro ansia di crescere, che si chiedevano come sarebbe stato il futuro e che la guerra ha costretto a rivedere i piani della vita, che forse ha spezzato i loro sogni. I papà e le mamme che ogni giorno con fatica e pazienza e con molta fiducia in Dio, faticavano per dare un futuro sereno ai loro figli.

Hanno sofferto. Forse in questo momento non sanno come vivere in uno dei tanti campi profughi o che hanno ormai terminato la loro vita nell'indifferenza di tanta gente. Infine, le persone anziane, le biblioteche del villaggio, le persone sagge, che di fronte ai tanti cambiamenti, a tante violenze, non riescono a capire perché Dio, che è buono, non interviene.

Ma sanno bene che Dio è vicino, è dentro il nostro cuore, e cammina con noi. E poi i malati, le persone abbandonate da tutti e non da Dio. In ognuno ho trovato la Sua presenza, il Suo messaggio che è entrato nella mia vita. Così ho condiviso con altri quello che Lui, attraverso tante persone, mi ha donato.

Allora, non basta più "un ricordo e una lacrima". Ci vuole un grazie grande grande e un augurio di gioia a chi ci ha donato una parte della sua vita vera.



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