Skip to main content

Un missionario per amico /1, Conforti: nascita e infanzia

Condividi su

"Sei invitato a Parma, in viale San Martino, 8. - Firmato: un missionario per amico".

È quello che c'era scritto in una lettera, arrivata in tanti paesi del mondo. Undici ragazzi e ragazze accolgono l'invito. Vengono accolti da Sunardi, un giovane saveriano indonesiano che studia a Parma.

Dopo le presentazioni e uno spuntino sostanzioso, si siedono in cerchio vicino alla grotta della Madonna e Sunardi, molto curioso, chiede loro di raccontare la storia di un amico, anzi di "un missionario per amico".

Comincia a raccontare Ciro, un ragazzo italiano di Salerno.

Mio nonno Pasquale ha conosciuto Guido Conforti, quando è venuto nel 1930 nella casa dei missionari a Massa di Vallo della Lucania, nel Salernitano. Lui studiava insieme a tanti altri ragazzi. Quei missionari gli raccontavano chi era il loro fondatore.

Guido era nato a Casalora di Ravadese, vicino alla città di  Parma, il 30 marzo 1865. Suo papà si chiamava Rinaldo e la mamma  Antonia. Aveva fratelli e sorelle. Abitavano in campagna. Lui cresceva come tanti altri bambini, ma non era molto robusto.

A contatto con la natura

Non c'erano ancora la televisione, la radio e i videogiochi. Si divertiva come poteva, giocando e scherzando. Mi hanno raccontato che un giorno Guido ha liberato le rane che erano chiuse in un sacco. Si è divertito a vederle saltellare per il cortile, inseguite dalle galline.

Gli piaceva scorazzare per i campi e stare in mezzo alla natura. Era molto curioso, soprattutto nel vedere come gli uccelli costruivano i loro nidi. Un giorno volle salire su una pianta per vedere da vicino che tipo di uccelli c'erano. Ma salendo, mette male il piede e scivola giù fino a terra, restando senza sensi per un po' di tempo.

La vita nella natura lo fa stare bene. Papà Rinaldo era un grande proprietario terriero. Guido stava bene con i fratelli e le sorelle. Non era solo vivace, ma anche sensibile e delicato. Guido amava molto gli animali della fattoria: i buoi, le galline, i tacchini, le anitre e un grosso cane nero.

Osservando papà Rinaldo

Guido osservava come il papà si comportava con gli operai: era severo, incuteva anche un po' di paura, ma gli operai lo ritenevano giusto e gli volevano bene. Dovevano lavorare sodo e lui ne dava l'esempio. Ma poi li pagava per quello che era giusto. Distribuire la paghe al sabato era compito della moglie Antonia.

Tra gli operai c'erano dei tipi originali che avevano fatto amicizia con Guido. Con ciascuno di loro aveva un rapporto particolare. Lui li ricorderà ancora quando, da grande, ne riceverà qualcuno (Sinaia, Jacmass, Germèn, Burlèn). Facevano parte della famiglia e gli stavano vicino.

A scuola in città di Parma

Guido cresceva sereno. Ma il tempo del divertimento finisce e bisogna andare a scuola. Guido si trasferisce a Parma dalle sorelle Maini, amiche di famiglia. Ogni giorno va a scuola a piedi., per frequentare le lezioni. Va dai Fratelli delle Scuole cristiane, che sono molto esigenti, ma nella loro pedagogia entra il metodo persuasivo e soprattutto le motivazioni religiose. Si ricorderà sempre del catechismo che gli faceva fratel Crispino.

Pian piano Guido scopre l'importanza dello studio e della preghiera e lascia un po' in disparte il gioco. Gli piace molto raccontare quello che gli è successo.

Ma un giorno capita una cosa speciale. La lascio raccontare ad Angelica, la nostra amica brasiliana.

(continua)



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2420.01 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Ottobre 2014

La mia nuova missione

Da ragazzo mi piaceva aiutare mio padre quando lavorava il ferro, girando la manopola della ventola della fucina. Quando il ferro era rosso, lo est...
Edizione di Dicembre 2010

Udine: cari amici, mi presento

Fa parte d'ogni esperienza umana e cristiana essere persone in cammino o in transito. Eccomi allora nella comunità dei saveriani di Udine, per impa...
Edizione di Febbraio 2005

Atto 2°: C'è un ministero vacante

Solo la testimonianza diretta delle migliaia di pazienti che, nel giro di tre anni, sono venuti a contatto con dottor Gildo, saveriano marchigiano,...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito