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Settembre, andiamo, è tempo di… missione. Con l’accorciarsi delle giornate e l’arrivo dell’autunno si riaprono le scuole e si avvia un nuovo anno sociale. Per noi missionari riprende (anche se, a dir il vero, non si è mai interrotta) la vita pastorale e missionaria. Quest’anno, papa Francesco ha voluto che l’ottobre fosse un mese missionario “straordinario”.

Non solo la Giornata missionaria mondiale, ma tutto il mese deve essere dedicato alla riflessione e alla preghiera per la missione. Questo per celebrare il centenario della lettera Maximum illud che un altro Papa, Benedetto XV, scrisse alla chiesa alla conclusione della prima Grande guerra, per dare nuovo slancio all’attività missionaria ad gentes, verso quelli che allora si chiamavano gli “infedeli”. A distanza di cent’anni, il suo appello all’evangelizzazione dei non cristiani mantiene ancora tutto il suo valore, anzi di più. “La missione è ancora agli inizi”, scriveva vent’anni fa papa Giovanni Paolo II.

Anche oggi, ci sono molte popolazioni che non conoscono ancora il vangelo, che non possono rivolgersi con fede al Padre di Gesù Cristo, che è la sorgente della salvezza. Per questo, Francesco ha ripreso quell’appello e lo rivolge a noi oggi. Per noi missionari è una parola di grande conforto che ci incoraggia a continuare la nostra missione e a viverla ovunque noi siamo. Qui, nelle nostre terre, dove vediamo che le chiese non sono più piene come una volta e dove ci rendiamo conto che c’è bisogno di annunciare la parola della speranza, tale impegno è ancora attualissimo.

Questo per noi saveriani è il nostro carisma, cioè la grazia che lo Spirito santo ci ha fatto attraverso il nostro Fondatore, san Guido Maria Conforti. Sembra che proprio lui abbia suggerito o chiesto a Benedetto XV di scrivere quella Lettera. La nostra speranza è quindi che questo mese missionario sia una nuova spinta per le comunità cristiane e anche per noi: facciamo tutto ciò che possiamo a servizio della missione per chi non conosce ancora il vangelo o chi l’ha dimenticato. Testimonianza, preghiera, impegno personale e offerta sono per ciascuno di noi la proposta del Papa, perché tutti possano giungere alla conoscenza della Verità e nasca un mondo più umano.



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