Skip to main content

Un faro da tenere acceso

Condividi su

A Gallico, c’era una struttura molto significativa per il quartiere: l'oratorio salesiano. Operativo per decenni, si è rafforzato nel tempo come luogo di aggregazione e formazione giovanile, per poi diventare anche punto di incontro delle famiglie, consolidando altresì una relazione con il territorio che si potrebbe definire simbiotica per la reciprocità degli apporti.

La sua fondazione risale al settembre 1962, contestualmente all’asilo istituito per “il sorriso dei bimbi” secondo la volontà della nobildonna Angelina Doldo Frisina, nella casa che, con grande generosità, aveva donato alla parrocchia di San Biagio. L'oratorio è stato affidato alle suore Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) che lo hanno gestito con grande impegno e profonda passione fino al 2005, anno in cui è iniziato il declino. Prima, con la chiusura dell'asilo e due anni dopo con l'abbandono definitivo delle suore FMA per il grande dispiacere dei Gallicesi e, in particolare degli abitanti della frazione di Pietra della Zita che lo hanno considerato sempre elemento identitario.  

Riattivato come oratorio Don Bosco, si è dato un organigramma e uno statuto, grazie anche al contributo di numerosi volontari costituitisi in associazioni (Polisportiva Giovanile, Ex allieve, Cooperatori salesiani). I “laboratori di esperienze” erano un modo per concretizzare il “Patto Educativo”. La vita dell'Oratorio ha avuto nuovi momenti di grande fermento grazie al sostegno dell'allora parroco don Gaetano Galatti. Negli ultimi anni, però, problemi di vario tipo hanno spento l’entusiasmo. Cosa resta oggi di una così importante istituzione? Niente altro che una vetusta costruzione di incerta destinazione, bisognosa di interventi. È l’immagine di un impoverimento del quartiere che scivola sempre più verso il degrado. Tutto ciò procura un grande rimpianto in coloro che all'oratorio hanno trascorso l'infanzia e la giovinezza. L’auspicio è che Gallico possa ancora una volta vederlo rifiorire, per continuare a offrire significative esperienze formative ai giovani.
La grandezza della sua azione è ben raccontata dalle testimonianze di Teresa Pensabene che lo ha diretto per tanto tempo e di Sergio Nataro, ex allievo e poi animatore.

Il mio incontro con l’oratorio salesiano di Gallico, guidato dalle suore FMA, è stato un colpo di fulmine. Ho da subito desiderato farne parte. Erano gli anni sessanta. Io, timida preadolescente, manifestavo il desiderio di poter frequentare l’oratorio. “Il nostro cortile accoglie tutte, vieni”, mi dissero. A quel tempo all’oratorio c’erano solo ragazze ma, ben presto, anche i ragazzi e i giovani che assiepavano, ogni domenica pomeriggio, il muretto fuori dal cancello, ne furono ammessi. In quel cortile e in quella casa ho conosciuto S. Giovanni Bosco e Maria Ausiliatrice. Ho giocato, ho pregato, ho fatto esperienze di socializzazione e di crescita umana e cristiana. Ho sperimentato la gioia dello stare insieme e di collaborare, mettendo a frutto il personale apporto di creatività, operosità, intelligenza, impegno e capacità in un ambiente sereno, in un clima di famiglia e di sano protagonismo giovanile.
Con i miei figli ci sono tornata dopo qualche anno, come animatrice ed educatrice dei piccoli e dei giovani oratoriani. Oggi mi sento ancora parte della famiglia dell’oratorio e di tutta la Famiglia Salesiana, avendo nel frattempo aderito all’associazione dei Salesiani Cooperatori. Dopo anni intensi, oggi l’oratorio è chiuso. Noi auspichiamo fortemente che si trovi la soluzione più adeguata affinché questo faro di gioia e di crescita sociale e cristiana per tanti bambini e ragazzi di Gallico non venga spento. Noi ci siamo e non mancano il coraggio e la speranza. Così, continuiamo a festeggiare San Giovanni Bosco, anche se quest’anno fuori dal cancello chiuso dell’oratorio. Teresa Pensabene

Il primo incontro con il mondo salesiano è avvenuto da piccolissimo tra le braccia di mia cugina, suor Gioconda Siclari, figlia di Maria Ausiliatrice. Ricordo che mi soffermavo a osservare incuriosito il crocefisso color argento appeso al suo collo e spesso lo afferravo per giocarci. Poi, la prima esperienza nell’oratorio di Gallico, a sei anni. Quell’ambiente si è subito trasformato nella mia seconda famiglia: le suore, gli animatori e, in particolare, i miei amici che per me, figlio unico, rappresentavano e rappresentano ancora oggi i fratelli che non ho mai avuto.
Anno dopo anno, l’oratorio, con le sue diverse attività, mi ha fatto scoprire la spiritualità salesiana e mi ha fatto innamorare di don Bosco. Una spiritualità semplice, quella del Santo dei giovani, che punta alla santità attraverso l’allegria, che ti fa sentire unico nonostante il peccato e le fragilità, perché tutti abbiamo “un punto accessibile al bene”. È difficile raccontare in poche righe tutte le esperienze vissute. Un libro non basterebbe. Mi limito a raccontare una delle ultime in ordine di tempo, l’esperienza più importante perché ha lasciato un segno indelebile nella mia vita. L’oratorio e don Bosco mi hanno fatto incontrare, nel 2013, mia moglie Antonella, sin da bambina impegnata nell’oratorio di Maria Santissima di Modena, a Reggio, e anche lei innamorata della spiritualità salesiana. Un incontro non casuale che prosegue sulle orme di quel Santo che ancora oggi fa parlare di sé per il suo amore incondizionato nei confronti della gioventù. Sergio Notaro



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2298.41 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Ottobre 2008

Le esigenze della missione: Predicare e soprattutto, praticare...

Lo slogan che ispira l'ottobre missionario di quest'anno continua a martellarmi la testa: "Guai a me se non predicassi il vangelo!" ...
Edizione di Marzo 2012

Nel piatto: Pronto, si stampi! Come in una catena di montaggio

Tutto il materiale che arriva dalle missioni e dalle comunità in Italia, qui nell'ufficio di Brescia, noi lo raccogliamo in una "cartella", mese pe...
Edizione di Dicembre 2015

Come leggere una sacra icona

Caro direttore, una cortesia: sul numero di ottobre 2015, a pagina 5 in basso a destra, compare una bella immagine della Santa Famiglia di Nazareth...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito