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Il giorno del nostro Santo Fondatore, il 5 novembre, quest’anno, a causa del lockdown, rischiava di passare in tono minore. Invece, quella mattina all’Eucaristia quotidiana della comunità si è presentato il vescovo della nostra diocesi, mons. Oscar Cantoni. Ha concelebrato con noi e con il solito gruppetto di fedeli. È stato un dono e una vera sorpresa.

Mons. Oscar, lo scorso 12 ottobre, era andato a Parma per incontrare p. Luigi Zucchinelli: una visita da tempo attesa da entrambi, ma ritardata prima dalla pandemia e poi dagli impegni del vescovo. L’incontro è stato commovente e insieme gioioso. In quell’occasione, il vescovo aveva potuto venerare la tomba di San Guido M. Conforti.
Con questo ricordo, ha iniziato l’omelia il 5 novembre: “Qualche giorno fa ho avuto modo di recarmi sulla tomba di San Guido Maria Conforti, a Parma, ed è stato un modo bello potermi avvicinare alla figura, alla persona, all'insegnamento, al progetto e allo stile di vita del vostro Fondatore. Come vescovo questa figura mi stimola a non fermarmi esclusivamente agli orizzonti della Chiesa locale, ma ad aprirmi sempre di più ai problemi del mondo, alla Chiesa e al compito universale dell'annuncio del Signore. Ed è bella, allora, la presenza dei missionari saveriani nella nostra diocesi, perché essi ci invitano a dare un tono missionario a tutta la nostra azione pastorale”.

Lo sapevamo che il nostro vescovo ha un cuore missionario e cerca di mantenere aperta la sua diocesi alla missione. “Quando accompagno i preti che entrano nelle parrocchie e consegno le chiavi dico loro che servono per permettere a Gesù che bussa alla porta, ma dal di dentro, di aprirgli, per uscire. E anche noi siamo chiamati ad uscire con lui… Dobbiamo aiutarci in questa prospettiva, per una pastorale non ripiegata sui pochi che sono dentro le comunità, ma aperta ai molti che sono fuori. Un compito affidato a ciascuno di noi, ma a cui voi potete dare un tono particolare e un’attenzione speciale per quello che, nell’occidente, è chiamato il mondo di coloro che sono esterni alle chiese o alla chiesa cattolica in particolare… Ecco, assieme alla cura pastorale dei credenti, credo che questo sia un ministero in cui voi potete aiutarci, in modo particolare, nell'accompagnamento spirituale di persone che sono alla ricerca”.

Queste parole sono state per noi una musica forte e dolce, che aspettavamo e che ci incoraggia a lavorare nelle comunità cristiane e nel mondo che sta attorno a noi. Finita la Celebrazione, il vescovo è rimasto con noi e con i partecipanti all’Eucaristia per una semplice colazione che non si è potuta prolungare, secondo il desiderio di tutti, perché quella mattina c’era il Consiglio episcopale. Ma è stato un magnifico dono. Grazie, don Oscar!



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