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Tra riflessione e confronto: Convegno missionario, Campania

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Le buone tradizioni vanno rispettate. Il centro missionario campano, fedele al progetto di visitare ogni anno una diocesi nuova, si è riunito il 27 e 28 dicembre 2010 ad Acerra per l'annuale convegno regionale. È sempre una sorpresa gioiosa vedere l'entusiasmo, la voglia di fare e la squisita gentilezza con cui si viene accolti.

Il relatore di... riserva

I partecipanti, circa un'ottantina, venivano da tutta la Campania. Dopo la preghiera iniziale, c'è stato il saluto gioioso e riconoscente di mons. Rinaldi, vescovo di Acerra. È stato quindi il momento della relazione dal titolo: "A vent'anni dalla Redemptoris Missio". È toccato a me sostituire p. Giulio Albanese, che ha dato forfait all'ultimo minuto. Così, mi sono fatto carico di questa "croce", che ci ha portato alla gioia di riscoprire insieme un grande tesoro, qual è l'enciclica missionaria di papa Giovanni Paolo II.

Insieme abbiamo fatto una rilettura del documento, capitolo per capitolo, mettendo in evidenza gli scopi dell'enciclica: chiarire cos'è la missione, incoraggiare i missionari, promuovere le vocazioni e soprattutto ricordare a tutti che la missione non è finita.

La famosa frase del Papa "la fede si rafforza donandola" è stata la stella polare di questo nostro cammino, insieme all'altro motto famoso: "Aprite, spalancate le porte a Cristo".

Un contemplativo in azione

Siamo partiti dalla convinzione che il compito fondamentale della chiesa in tutte le epoche sia dirigere lo sguardo dell'uomo verso il mistero della vita. Dobbiamo lavorare per il regno di Dio, che trasforma i rapporti tra i popoli nell'amore, nel perdono e nel servizio vicendevole. Non dobbiamo dimenticare che è lo Spirito Santo il vero protagonista della missione. È lui che ha guidato la chiesa all'inizio e che continua a indirizzare tutte le sue forze, affinché "Cristo sia conosciuto da tutti".

Non possiamo chiuderci in chiesa, ma dobbiamo entrare in ogni ambiente di questa società per annunciare Gesù. Tutti sono impegnati, cominciando dai vescovi che sono i primi animatori missionari; i sacerdoti, che sono ordinati per la chiesa universale; i missionari, i preti "fidei donum" e i religiosi; i catechisti e ogni cristiano, che deve impegnarsi nell'annuncio del vangelo.

Cosa fare concretamente? Si può partire dalla preghiera e dal sacrificio, promuovere le vocazioni missionarie, testimoniare l'impegno in tutti i settori della società, utilizzare i mezzi di comunicazione sociale, far entrare la missione nella formazione dei seminaristi. Insomma, ci ricorda il Papa, non possiamo restarcene tranquilli, pensando che milioni di fratelli e sorelle vivono ignari dell'amore di Dio:

"il missionario è un contemplativo in azione. L'universale vocazione alla santità è strettamente collegata alla missione: ogni fedele è chiamato alla santità e alla missione".

La scelta missionaria

Al termine della relazione, i presenti si sono divisi in quattro gruppi di lavoro. Nel pomeriggio abbiamo ascoltato il frutto del loro lavoro. Oltre a presentare i tanti problemi d'ogni giorno per testimoniare la gioia di credere in Cristo, abbiamo sollecitato a una maggiore formazione dei fedeli, a coinvolgere i seminaristi nella missione, a conoscere meglio il luogo dove si vive per annunciare meglio, a incoraggiare i parroci.

Spesso si vede una frammentazione delle attività (ognuno coltiva il suo campicello). Bisogna lavorare insieme, far conoscere le meraviglie che Dio opera attraverso tante persone buone, coinvolgere scuola e famiglia. Insomma, come ci ha ricordato anche mons. Mugione, "la scelta missionaria è la scelta pastorale della chiesa".

Gli stili di vita e la missione

Il secondo giorno del convegno, don Adriano Sella (di Padova) ci ha fatto conoscere "i nuovi stili di vita". Essi vogliono far emergere il potenziale che abbiamo come persone e come comunità, per avviare il cambiamento a partire da scelte e azioni quotidiane, diventando sempre più responsabili come cittadini e come cristiani.

Si tratta di avere un nuovo rapporto con le persone e le culture, con la natura e le cose. Naturalmente i nuovi stili di vita devono coinvolgerci a livello personale, famigliare, comunitario, sociale e anche istituzionale. Per far ciò, si utilizzano tre binari: la sobrietà, il tempo e lo spazio. Altre informazioni su questo argomento, si possono trovare sul sito della diocesi di Padova: http://www.nuovistilidivitapadova.wordpress.com/

Nelle due sere del convegno abbiamo partecipato alla celebrazione dell'Eucaristia nella chiesa dell'Annunziata e nel duomo di Acerra. Hanno presieduto i due vescovi mons. Mugione e mons. Rinaldi. Dopo cena, abbiamo visitato anche il museo di Pulcinella e delle attività contadine, veri e propri tesori nascosti!

Siamo contenti che quindici diocesi abbiano risposto all'appello, ma sappiamo che in Campania ci sono 23 diocesi... Sarebbe bene che tutte partecipassero a questo importante evento della chiesa Campana. Mons. Mugione nella sua lettera pastorale scrive:

"È necessario che la parrocchia traduca e trasformi tutta la pastorale ordinaria in pastorale missionaria, localizzandosi e ramificandosi nel territorio".

Siamo consapevoli che il lavoro da fare è ancora molto.



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