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Salutiamo l’amica Graziella

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Non intendo scrivere alle donne che sono già in Paradiso, a quelle che ci hanno generato, ma a chi vive e lavora da molti anni in casa nostra, nel nostro istituto, svolgendo le mansioni di "collaboratrici domestiche" in cucina, in guardaroba o nei vari ambienti: sale, camere, corridoi, pulendo scale, gabinetti, finestre...

Sono donne speciali, colme di pazienza e bontà, sempre premurose, sollecite, come potrete voi stessi giudicare dopo la lettura attenta di ciò che pubblichiamo qui di seguito.

È una lettera che ci è arrivata in stampatello dalla signora Graziella Seletti, andata in pensione dopo aver lavorato come guardarobiera per oltre trent'anni, quando avevamo cinquanta ragazzi del ginnasio, del liceo, delle magistrali e una decina di saveriani.

Un'oasi serena, un rifugio sicuro

     "Molto reverendi padri, permettetemi di porgere un vivo ringraziamento e apprezzamento per il sostegno costante che mai mi avete fatto mancare. La vostra casa è stata un'oasi serena e anche un sicuro rifugio nei momenti tristi della mia vita, perché sempre ho trovato vicino a me qualcuno di voi. Come posso non provare per voi, cari saveriani, sentimenti di affettuosa amicizia e infinita gratitudine?

Sono arrivata nella vostra grande casa nel lontano 1981, quando ancora veniva fatta in estate la raccolta del grano in tutti i paesi della diocesi per poter sfamare tante bocche di giovani e adulti. Quanti sacchetti vuoti ho spazzolato e lavato e rammendato, quanti materassi e cuscini di lana ho rifatto! Quanti ricordi e ancora ricordi! Insieme ai grandi cambiamenti della vostra casa, anch'io sono molto cambiata ed è arrivato il momento di lasciarvi con vivo rammarico, ma ringraziandovi nuovamente e assicurandovi che per voi ci sarò sempre, se ancora ne aveste bisogno.

Voglio terminare con i più cordiali auguri e affettuosi saluti, e se mi è concesso, un rispettoso e deferente abbraccio fraterno!". 

  • Graziella Seletti.

 


Non ti dimenticheremo!

      Carissima Graziella, tocca a noi porgerti il più vivo ringraziamento per tutto il bene che ci hai voluto, paragonabile a quello delle nostre stesse sorelle e mamme. Hai sempre lavorato con piena dedizione e spirito di sacrificio, non misurando il tempo e la fatica e facendo attività che esulavano dai tuoi impegni di guardarobiera e lavandaia.

Ricordo quando in inverno andavi a spalare la neve in cortile, dal portone d'ingresso al cancello sulla strada. E come partecipavi alle nostre feste per i parenti e i benefattori, dando una mano nei vari servizi in portineria e in refettorio! Cosa dire, poi, delle ore spese in favore di qualche missionario anziano e malato. Solo Dio sa quanto bene hai fatto, di sicuro superiore a ogni nostra ricompensa e attesa! Ricordo anche che di ritorno dalle tue vacanze ci portavi in dono qualche dolce tipico delle località che avevi visitato, prendendoci per la... gola!

Ti ringraziamo per aver ascoltato tutti con pazienza, anche quelli che sentivano il bisogno di sfogare qualche amarezza e cercavano in te la sorella, la mamma. Scusaci se non abbiamo sempre capito le tue segrete sofferenze e non ti abbiamo dato conforto e consiglio.

Ma sta pur sicura che non ti dimenticheremo e pregheremo per te e la tua famiglia, in paziente attesa di qualche tua visita di cortesia.



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