Tante tappe e tante storie…
Sessant’anni fa, il 7 ottobre 1955, iniziava ad Alzano Lombardo la presenza stabile e continua dell’ "Istituto Saveriano per le Missioni Estere”, ovvero… i missionari saveriani.
L’istituto è stato fondato dal santo vescovo di Parma, mons. Guido Conforti, che volle i suoi missionari nelle lontane terre dell’Asia, dove qualche secolo prima san Francesco Saverio era andato per portare a quelle genti il vangelo e la fede cristiana. Avendoci affidato il Saverio come patrono e modello, i suoi missionari sono conosciuti, appunto, come “saveriani”.
Da Grumone e Gromo San Marino
La presenza saveriana ad Alzano, come già ha ben descritto nel numero di ottobre p. Franco Sottocornola, è stata preparata da numerosi interventi di animazione missionaria condotti dai saveriani che predicavano le “feste missionarie” nelle generose e accoglienti parrocchie della Bergamasca, provenendo da Grumone (CR).
Da Grumone, dove i saveriani avevano intessuto rapporti cordiali con la famiglia del futuro papa Montini (Paolo VI), rifugiatasi nella vicina Verolanuova (BS), un gruppo di apostolini con alcuni educatori era sfollato nei pressi di Gromo San Marino nel 1943. Utilizzando le strutture allora esistenti - le scuole elementari, l’asilo e il salone parrocchiale - hanno vissuto per un certo tempo con quella popolazione cordiale e particolarmente accogliente.
La parentesi di Pedrengo
A guerra finita, il 7 giugno 1945, i saveriani, si sono stabiliti nella Villa Sottocasa di Pedrengo che, per alcuni anni, ha accolto numerosi ragazzi bergamaschi desiderosi di vivere l’avventura missionaria. Qualcuno perfino ha sognato e sperimentato la “palma del martirio”, come p. Luigi Carrara di Cornale di Pradalunga, ucciso in Congo 51 anni fa.
Molti di quei ragazzi sono diventati bravi missionari e da abili apostoli del vangelo hanno lavorato (e alcuni lavorano ancora oggi) nelle missioni sparse nei continenti d’Africa, Asia e America Latina.
L’approdo finale
Nel 1955, il vescovo mons. Giuseppe Piazzi, amico del bergamasco p. Giovanni Castelli, superiore generale dei saveriani, ci ha accolto ufficialmente nella diocesi di Bergamo. E da allora viviamo stabilmente nella cittadina di Alzano Lombardo.
All’inizio, i saveriani era ospiti nella vecchia filanda, divenuta in seguito Villa Santa Maria.
Era un robusto edificio situato lungo la Seriola, che inghiottiva di tanto in tanto i poveri palloni delle nostre partite a calcio.
Molti ragazzi sono stati formati nella “scuola apostolica” di via Adobati e diversi saveriani si sono alternati per la loro formazione e il mantenimento di numerosi ragazzi, in tempi particolarmente difficili.
Con l’aiuto della gente
La Provvidenza di Dio e la generosità della gente ci hanno sempre accompagnato.
In particolare, è stata fondamentale l’accoglienza di tanti buoni sacerdoti che ci hanno offerto - attraverso il ministero e le giornate missionarie - la possibilità di trovare aiuti concreti e di conoscere tanta buona gente, altrettanto disponibile al progetto missionario.
L’animazione dei saveriani di allora è stata molto importante per il consolidarsi della fede in tante comunità cristiane bergamasche. Anche il nostro seminario è stato acquistato e ingrandito, e tante spese sono state sostenute con l’aiuto di generosa gente amica.