Un’intervista… in silenzio
“Guarda, non parlare, ma custodisci nel tuo cuore”. Chissà perché mi sono venute in mente queste parole. Era da molto tempo che mi giravano attorno e io facevo finta di niente. Poi mi sono detto che era ora di farle conoscere. Spesso mi capita (e credo anche a ciascuno di voi) di vedere della gente che lavora in silenzio. Si rimane incantati a guardarli. Verrebbe voglia di chieder loro perché lo fanno. Ma la cosa più saggia è custodire nel cuore il loro buon esempio.
Penso, per esempio, alle mamme e ai papà che, con gioia, fanno andare avanti la casa, non pensando solo a loro; a chi, nelle comunità, trova sempre il tempo per fare qualcosa di buono per tutti. Lo vivono in silenzio, ma il frutto del loro amore è lì. Come per incanto, per una magia strana, al momento opportuno, fiorisce e riempie di profumo di cose buone chi lo vede. Basta guardare. C’è l’imbarazzo della scelta. Quante volte l’ho visto in Africa, ma anche qui in Italia. Tante persone, con il sorriso sul volto, sembrano volerti dire che sei il benvenuto nel gruppo degli “operai del silenzio”. Non c’è bisogno di intervistarli, di far loro delle domande. La risposta è lì, semplice e gioiosa e aspetta solo te, per essere fatta conoscere agli altri. Basta un po’ di tempo, un cuore disposto a battere ancora per la vita e la magia si ripeterà migliaia di volte. E chi, per caso, ci passerà vicino, ne sarà affascinato. Intanto, io custodisco nel mio cuore, come faceva Maria, la mamma di Gesù, quello che ho visto in 66 anni di vita. E spero che anche gli altri possano ricordare qualcosa di buono anche della mia vita.