Sorprendente pomeriggio al IV piano
Sono andata a passare un po’ del mio tempo in compagnia dei saveriani ospiti del quarto piano, in casa madre a Parma. Anche lì succedono cose impreviste.
Arrivata in portineria incontro Giò, triste e sconsolato. Mi siedo con lui su una panchina per capire i motivi, ma inutilmente. Lo convinco a salire con me al quarto piano. Nella sala TV, iniziamo a parlare dei campioni di calcio del passato (Rivera, Mazzola…) e della mitica squadra del tempo di Giò, delle partite giocate e dei ruoli (pare che lui fosse un “cannoniere”).
Con noi ci sono i confratelli saveriani Luigi, Rolando, Michelangelo, Angelo, Pierino, Francesco. In un angolo della stanza Gino e Quartiglio giocano a dama, anche se ogni tanto si uniscono a noi per aggiungere qualche dettaglio. Giò ricorda la sua permanenza negli Stati Uniti, in Canada e forse anche in Africa (al quarto piano, gli “ex africani” in questo momento sono la maggioranza).
Si unisce alla compagnia anche Lele Cimarelli, prossimo rettore della casa madre.
S’intrecciano storie di vita passata, episodi curiosi, viaggi avventurosi, spostamenti, amicizie mai dimenticate, ricordi…
Lele, piacevolmente sorpreso dalla riuscita dell’incontro, accoglie la proposta di una cartina del mondo da appendere alla parete, dove poter segnare i luoghi di cui abbiamo parlato.
Sono quasi le 18: Vincenzo e Giampietro ci ricordano che è l’ora del rosario comunitario. Alla spicciolata raggiungiamo chi è già in cappella. Con la cena si conclude il pomeriggio. Quel giorno sono tornata a casa con il cuore pieno di gioia.