Skip to main content

Sud/Nord Notizie: Congo RD, Burundi, Bombe a grappolo, Doha

Condividi su

Aggiornamenti

Congo RD: è calato il silenzio. Dopo i resoconti sulla situazione nel nord Kivu dei primi giorni, il Congo è "sparito" dalle notizie. Proviamo a dare qualche aggiornamento. La situazione delle popolazioni nelle zone controllate dai ribelli è ancora molto critica. Nonostante una tregua, gli abitanti sono spesso sottoposti a saccheggi e violenze. I maltrattamenti sono opera di tutti i gruppi armati attivi nella regione e spesso in lotta tra loro. "Nonostante quasi il 90% delle nostre forze siano operative nell'est del paese - ha ammesso il generale Gaye, a capo della missione di pace Monuc - la protezione dei civili rimane un obiettivo difficile da garantire".

• Congo RD /2: solidarietà senza fine. Come avete letto a pagina 2, nella chiesa della Natività a Roma, nota anche come "chiesa dei congolesi", si è celebrata una settimana di preghiera per la pace in Congo. Il saveriano p. Turazzi era tra gli organizzatori. "Abbiamo dato voce alla popolazione del Congo che non riesce a farsi ascoltare dal mondo; abbiamo fatto conoscere le sue sofferenze a chi non ne sapeva nulla e abbiamo rivendicato il diritto alla pace". È stata una settimana di dibattiti, proiezione di filmati e incontri con parlamentari. "Essere stati insieme è stato un gesto di speranza - si legge in un comunicato - diverse persone sono venute a trovarci e si sono chieste che cosa fare per porre rimedio".

Intanto, il numero delle cartoline inviate al ministero degli Esteri per sollecitare un intervento in Congo ha oltrepassato quota 200mila.

Sarà la volta buona?

• Burundi: stop alla pena di morte! Abolizione della pena di morte, introduzione del reato di tortura e di violenza sessuale: sono queste le principali novità del nuovo codice penale approvato in Burundi. Il documento recepisce le disposizioni del diritto internazionale in materia di uguaglianza di genere e rispetto dei diritti umani, oltre a rappresentare una novità storica per il Paese anche per quanto riguarda genocidio e crimini contro l'umanità e di guerra. Anche il Togo ha deciso di abolire la pena capitale.

• Bombe a grappolo: una sorpresa. A Oslo, 94 nazioni hanno firmato il Trattato per la messa al bando delle bombe a grappolo. La convenzione entrerà in vigore quando almeno 30 dei paesi firmatari l'avranno anche ratificata. L'Italia ha aderito, ma ha cancellato il "Fondo per lo sminamento umanitario" istituito nel 2001. Era una cassa che finanziava attività di bonifica, corsi per la prevenzione al rischio e programmi di reinserimento sociale delle vittime. La sensazione è che alle dichiarazioni di principio non seguano i fatti.

Una buona notizia è l'adesione alla convenzione dell'Afghanistan, uno dei Paesi maggiormente colpiti da bombe a grappolo e mine, grazie alle pressioni della società afgana. Secondo stime internazionali, nel 2001 aerei americani e inglesi hanno sganciato 70.000 sub-munizioni cluster e almeno 5.000 di queste sono rimaste inesplose sul terreno afgano; ignoto il numero di quanti innocenti siano rimasti feriti o uccisi.

Bisogna agire

• Doha: niente svolta! La Conferenza sul finanziamento allo sviluppo promossa dall'Onu e svoltasi a Doha, in Qatar, si è chiusa senza quella svolta sulle politiche in favore dei Paesi poveri auspicata da più parti. La comunità internazionale non ha operato scelte specifiche e originali sul finanziamento diretto allo sviluppo e alla crescita delle nazioni più povere, né sono stati previsti interventi in merito alla crisi finanziaria e dei mercati che ha sconvolto l'economia mondiale negli ultimi mesi.

Monsignor Migliore, a Doha in rappresentanza della Santa Sede, ha sollecitato i paesi ricchi ad aprire le porte dei grandi incontri internazionali a chi ha maggior bisogno di assistenza.

Leonardo Becchetti, dell'Università Tor Vergata, ha commentato: "Non si è entrati nelle cause della crisi finanziaria mondiale, né si è cercato un consenso sui modi per evitare che i suoi effetti drammatici ricadano sulle azioni di lotta contro la povertà".

• Asse asiatico contro la crisi. Cina, Giappone e Corea del sud hanno organizzato il 1° vertice trilaterale autonomo per dare una risposta coordinata alla crisi economica. Potrebbe essere l'inizio di un futuro asse privilegiato Tokyo-Pechino-Seul, per produrre pace e sviluppo sostenibile nella regione. La Corea potrà fare affidamento su un ampliamento degli accordi con Cina e Giappone per stabilizzare il proprio sistema e finanziario.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2276.67 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Maggio 2016

Il dialogo per la pace continua

Padre Antonio Bonanomi, missionario della Consolata con 36 anni di missione in Colombia, ha predicato  gli esercizi spirituali pasquali su due...
Edizione di Agosto/settembre 2013

Una giornata al capitolo dei saveriani

Domenica 23 giugno inizio il mio viaggio verso Tavernerio (CO), dove si svolge il 16° capitolo generale dei saveriani. Paolo Volta ed io, referenti...
Edizione di Settembre 2006

Giugno, incontro dopo incontro

Sfogliando l’agenda e l’album fotografico Più che il cronista, questo mese vorrei provare a fare un po’ di “filosofia della cronaca”. Credo che ma...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito