Si ha sempre l’età del cuore
Sono partito da Sedegliano il 1° settembre 1945. Avevo 12 anni e andavo a Vicenza per diventare missionario saveriano. Mi accompagnavano p. Abdon Fantelli, da poco presbitero, e mio fratello Francesco, che mi aveva preceduto l’anno prima. Lui poi sarà missionario nella famiglia e nella società con l’esempio di una vita profondamente cristiana.
Dal 1945 sono tornato in Friuli solamente per le vacanze scolastiche o dalla missione. Ora faccio parte della comunità saveriana di Udine. A riposo? Tutt’altro! Ho cominciato subito a collaborare per la preparazione dei ragazzi alla Prima Comunione a Sedegliano e Gradisca, dando qualche suggerimento per la Prima Confessione e per i giovani della Cresima.
Mi sono ricordato di un Natale in Africa. Ero solo e con la malaria nella missione di Kamalu in Sierra Leone. Che cosa fare per vincere la solitudine e annunciare la nascita del Salvatore? Sarei passato per i villaggi con alcuni ragazzi della scuola: canti natalizi, annuncio e spiegazione del Natale, richiesta di collaborare per un pranzo sociale il 25 dicembre. Detto fatto. Un maestro, un’autorità locale e sette ragazzi, altoparlante, cartelloni, film e proiettore che attaccavo alla batteria del camioncino della missione. Durante il giorno usavamo i cartelloni, con il buio le proiezioni. Fu un successo umano, spirituale ed economico.
Incominciammo dal Gran Capo che ci regalò un vitellino, poi almeno una cinquantina di villaggi, ben accolti (quanti mi dissero: “Ritorni, padre”) e aiutati con generosità. Le donne di Kamalu si organizzarono per la cucina. La sera del 24 dicembre tutto era pronto. Come i pastori, abbiamo vegliato attorno al fuoco e a mezzanotte siamo entrati in chiesa per l’Eucarestia. Al pranzo di Natale parteciparono oltre trecento persone. Di quanto raccolto rimase tanto da dare a ciechi e mendicanti che il venerdì mi bussavano alla porta.
Insomma, darsi da fare aiuta perché… “si ha sempre l’età del cuore”, come diceva un missionario francese ultranovantenne e può aiutare anche l’aria del proprio paese.