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Scene di anni felici: “Mi ricordo, sì mi ricordo...”

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È stato emozionante per me riprendere contatto con il mondo della teologia, riprendere in mano i libri, cui ero tanto legato. Ho incontrato i giovani del seminario teologico diocesano, gli studenti all’istituto superiore di scienze religiose di Reggio e Gioia Tauro. Con loro ho cercato di condividere la gioia di accostarci al mistero divino, che trascende ogni conoscenza umana.

Quelle faticose imprese...

Con gli amici del SAE, abbiamo tentato di promuovere nella comunità ecclesiale l’incontro con tutti i credenti. Non potrò dimenticarmi di Nd’Jila: attraverso la sua morte intrisa di speranza, ci ha mostrato com’è grande il dono della vita. La porto nel mio cuore. E anche Alessandra, l’indimenticabile ragazza che ho avuto il privilegio di conoscere e di accompagnare nella sua traversata finale, fino alla luce che non conosce tramonto.

Ricordo le scuole, dove sono entrato con i messaggi della convivialità culturale. Ricordo tanti giovani. Ad essi ho cercato di svelare i meccanismi della globalizzazione, le sofferenze infinite di cui si nutre il nostro consumismo, la bellezza di tradizioni umane sconosciute e che possiedono doni preziosi per noi. È stata un’impresa faticosa e avvincente spalancare il loro sguardo agli orizzonti dell’umanità e all’esigenza dell’impegno.

Arrivederci, Calabria!

Ripenso ai tanti volti di sconosciuti, incontrati in un vagone ferroviario, oppure nella penombra del duomo, visitatori desiderosi di accostarsi a Dio. Ripenso alle persone incontrate agli appuntamenti del martedì sera, alla scuola di preghiera in seminario, o alle celebrazioni del sabato sera con le comunità neo-catecumenali.

Dentro di me ritrovo gli innumerevoli amici che mi hanno sostenuto in momenti anche dolorosi, e che mi hanno confermato la verità del vangelo che ho annunciato. Ricordo gli incontri con i genitori, venuti per battezzare il loro bambino, e che restavano ammirati alla scoperta delle meravigliose ricchezze del nome di “cristiano”. E come dimenticare il parco della mondialità e il santuario della Madonna della grazia, popolati da tante persone care? E poi, la mia comunità saveriana che per questi anni mi ha accolto e sostenuto. E le insegnanti con le quali abbiamo tentato di vivere e trasmettere gli ideali e i contenuti di Cem Mondialità...

Le nubi chiare nel cielo della memoria portano con sé la polvere che ogni tanto si è addensata nell’anima, i momenti grigi dell’incomprensione e dell’equivoco, le parole dure pronunciate con troppa facilità.

Tutto si perde nell’incanto di questa terra meravigliosa, di questi anni felici in Calabria.



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