Saveriane, la missione dell’incontro
La missione attuale si svolge su linee di frattura in ambienti sempre più multiculturali, in quelle che sono chiamate periferie esistenziali. “Toccare” queste realtà di sofferenza umana, organizzando accoglienza, ascolto e attenzione, può ridare vita e dignità alle persone che le abitano. Ma può anche generare nuove forme di vita ecclesiale. È l’esperienza nascente di vita inter-congregazionale, interpretabile a tutti gli effetti come un segno dei tempi, che chiama consacrate/i a rispondere alle sfide del mondo attuale, coniugando le forze per una risposta comune. Davanti a questa necessaria adattabilità, elasticità, acculturazione dovuta a situazioni che cambiano velocemente, è sempre più necessario curare un punto fisso di ancoraggio per non girare a vuoto o perdere la testa davanti a situazioni complesse. Per la missionaria e il missionario di oggi questo ancoraggio è la relazione con il Signore Gesù, che ci accompagna sulla barca nelle tempeste di questo mondo. L’apertura agli impulsi del suo Spirito mobilita una creatività tale da dare, nello stesso tempo, risposta ai bisogni e rinnovamento ecclesiale.