San Giuseppe e i benefattori
Il 19 marzo si sente già profumo di primavera. È la solennità di san Giuseppe, nel mese a lui dedicato. San Giuseppe ha introdotto il ragazzo Gesù alla vita della sinagoga e ha provveduto alle necessità materiali della santa famiglia. Per questo, la sua figura ci richiama i numerosi benefattori che ci aiutano, da quando nel 1947 è stata aperta la casa saveriana a Zelarino.
In particolare, ne ricordiamo tre. Sono coloro che di recente hanno trasferito la loro residenza presso "il Padre". Questo non vuole essere un necrologio, ma un segno di vicinanza alle famiglie di Teresa, di Giulia e di Ampelio, e a tutti i nostri amici e benefattori che raccomandiamo al Signore per intercessione della Madonna, di san Giuseppe e del beato Conforti.
I ferri di Teresa Barzan
La sera del 25 dicembre scorso, la signora Teresa Barzan, di Trivignano (VE), completava il suo 96° Natale in paradiso, dopo aver pregato e aver salutato il figlio Lorenzo.
Quanto aveva pregato Teresa per la sua parrocchia e per le missioni! Quante maglie, sciarpe, calze aveva sferruzzato per l'assistenza in parrocchia, per i missionari, per la san Vincenzo, perché tutti sentissero praticamente il calore del suo affetto! Teresa merita il nostro affettuoso e riconoscente ricordo.
Giulia Antonello e il rosario
Il 19 gennaio a 88 anni se n'è andata la signora Giulia Antonello, anche lei di Trivignano (VE). Se n'è andata dopo aver recitato chiaramente l'Ave Maria e aver aspettato il ritorno del figlio Alessandro, che si era recato a casa per la cena. Voleva salutarlo e ringraziarlo per l'amorosa assistenza ricevuta, giorno e notte, in questi ultimi anni di sofferenza.
Giulia aveva collaborato in tante feste dei saveriani; ultimamente si prendeva cura, perfino con una certa gelosia, del capitello della Madonna della Speranza, proprietà della famiglia Olia. Là ci riuniamo spesso per la recita del rosario; e la cara Giulia vi ha partecipato finché le forze lo hanno permesso. Ora prega per noi tutti in cielo.
Il fedele Ampelio Bonetto
Il signor Ampelio Bonetto, 88 anni, ci ha lasciato il 20 gennaio. A Ca' Savio (VE) aveva conosciuto i missionari saveriani tantissimi anni fa, e non ha mai lasciato mancare la sua offerta mensile e la preghiera per le missioni. Da qualche anno viveva con la figlia Diana a Catene Marghera.
A inizio gennaio Diana mi aveva informato che il papà era all'ospedale in cura intensiva. Sono andato subito a trovarlo. Mi ha riconosciuto e si era illuminato in volto. Sentendosi prossimo alla fine aveva già chiesto e ricevuto il sacramento dell'unzione degli infermi. Per oltre un'ora abbiamo parlato delle missioni e della sua famiglia; abbiamo recitato lentamente, ma con grande devozione e sollievo, il rosario un po' abbreviato. Era la preghiera che più gli piaceva.
Riportato nella sua stanzetta, fissava costantemente il Crocefisso appeso alla parete di fronte al letto. L'ultima sera, suo genero Paolo mi aveva detto che Ampelio sembrava un po' assente. Ho iniziato sottovoce la preghiera: "Gesù, Giuseppe e Maria...". Ampelio mi aveva sorpreso dicendo con voce ferma: "Avanti, avanti!". Ormai aspettava solo l'incontro con il Signore.
La fede vissuta e il bene compiuto sono l'eredità più preziosa che papà Ampelio lascia a Diana e Paolo, ai nipoti e pronipoti Elena e Andrea, e a quanti lo hanno conosciuto, compresi i missionari.