Dentro un volto, cento storie
Siamo alla VI mostra interculturale, organizzata dai missionari saveriani di Salerno in collaborazione con i laici saveriani e il gruppo dei giovani. C'è un tema che ci guida in questo nostro intento di far entrare nel cuore di tante persone il desiderio di conoscere di più il mondo in cui viviamo e le persone che ne sono i tesori più preziosi. I volti e le storie sono i punti cardinali di questo percorso nella vita della gente.
Incontrare e conoscere
Perché il volto? Lo sguardo rivolto al volto è l'atto che costituisce l'incontro con l'altro. Guardando l'altro, noi ci sentiamo interpellati ed entriamo in relazione con lui. Il volto che ci guarda non deve determinare in noi paura e fuga, ma attenzione, rispetto e responsabilità.
Perché la storia? Il volto non è portatore di una, ma di cento storie, e mai sarà esaurito da esse. La storia ci permette di passare da una relazione di attenzione e rispetto alla conoscenza dell'altro: l'ascolto della sua vita ci aiuta a entrare più profondamente dentro di lui. La ricchezza della sua storia ci aiuta a capire cosa c'è dietro a un volto, ben oltre quella prima impressione che io posso avere di lui.
E il cuore si arricchisce
In questo modo noi vogliamo realizzare il sogno del fondatore dei saveriani (presto "santo") mons. Guido Conforti: "fare del mondo un'unica famiglia". Così possiamo cominciare il nostro cammino che ci porterà a vedere dietro a ogni volto tante storie, e a sentire l'altro come nostro fratello. Tutto questo viene realizzato nell'incontro dei volti e delle storie di bambini e giovani, adulti e anziani.
Attraverso l'incontro, possiamo arricchire di più il nostro cuore e rendere il nostro sguardo più trasparente. Possiamo fare nostri i valori che i volti ci presentano. I bambini ci parlano di meraviglia e semplicità; i giovani di speranza e amicizia; gli adulti di responsabilità e maturità; gli anziani di saggezza e prudenza.
Per un mondo migliore
Molto importanti sono i volti da cui sorgono le storie che ci fanno entrare più profondamente nel cuore di ogni uomo e di ogni cultura. Le guide ci aiutano a capire le storie e le testimonianze, con dinamiche interattive. Certo, non possiamo limitarci a visitare la mostra. Ma essa ci aiuta a continuare nella vita di ogni giorno questa ricerca di un mondo nascosto, ma vicino a noi.
A noi il piacere di partecipare a questo gioco e di metterci in ricerca. Non basta scoprire l'altro. Bisogna mettersi nei panni dell'altro e raccontarlo, lasciandosi raccontare. Un proverbio africano dice: "un solo dito non può legare un pacchetto". Ma mettendoci insieme, ascoltandoci, guardandoci negli occhi, potremo cominciare a costruire insieme un mondo migliore, più trasparente e ricco della vita di ciascuno, nessuno escluso.
Tanti appuntamenti
La mostra è stata preceduta da uno spettacolo inaugurale al teatro "Augusteo" di Salerno (vicino al Comune), giovedì 24 febbraio 2011. La mostra vera e propria, nei locali della casa dei missionari in via Fra' G. Acquaviva (rione Petrosino), è stata inaugurata sabato 26 febbraio. Essa è collegata a tante altre attività di cui vi diamo qualche esempio.
Il 12 marzo è in programma una serata culturale per confrontarsi sul tema: "Volti e storie". Il 3 aprile c'è una giornata di festa e di giochi con le famiglie. A giugno, poi, la festa dei popoli, in piazza della Concordia è un'ulteriore occasione per conoscere altri volti e altre storie.
- La mostra resta aperta fino al 7 maggio 2011. Per ogni informazione, telefonare al numero 089 792051.
Vi aspettiamo numerosi e... portateci i vostri volti e le vostre storie.