Ripartenza numero otto!
Quando un saveriano rimane in Italia per qualche anno, nessuno lo considera più “missionario”; e comunque, tutto ricomincia con la ripartenza.
Nel “pomeriggio amazzonico”, organizzato sabato 30 agosto dal “Gruppo scuola” di Parma, c’è stato un rinnovato interesse per tutto quello che l'Amazzonia richiama nell'immaginario collettivo: ecologia, foresta, fiumi, con i relativi problemi di disboscamento, impoverimento, ingiustizie sociali... Mi sono permesso di sottolineare che non c'è solo questo, ma anche uno stile di evangelizzazione.
Infatti, al ritorno spero di riprendere la formazione del popolo di Dio, nelle sue varie componenti, in particolare di futuri sacerdoti, religiosi e soprattutto di laici impegnati nella società, alla luce del vangelo di Gesù. All’incontro era presente lo studente saveriano di teologia a Parma, Ivanildo Quaresma, che ha dato la sua bella testimonianza degli anni trascorsi insieme.
Il 2 settembre alle 12 e 30, il funzionario del consolato brasiliano di Milano mi ha rilasciato il passaporto con il visto di entrata in Brasile e mi ha dato il suo squisito "Boa Viagem - Buon viaggio!". Ho risposto: "Muito obrigado - Molte grazie!". Quasi mi veniva voglia di abbracciarlo, ma non ho potuto, per via del vetro che ci separava... Comunque, gli ho dato una bella stretta di mano!
Sarà per la vecchiaia, ma questa ripartenza mi commuove più della prima, del lontano 1975.
C'è un non so che di sofferto e allo stesso tempo di gioioso, un senso immenso di gratitudine: prima di tutto al Signore, e poi a chi mi ha concesso di tornare in Amazzonia, dopo questi anni trascorsi in Italia.