Skip to main content

Quel giorno sul Brenta ho imparato che…

Condividi su

Ero un ragazzino quando, con alcuni amici di famiglia, abbiamo deciso di vivere una giornata tra i sentieri all’ombra delle Dolomiti del Brenta. Una passeggiata semplice, adatta a tutti, senza pericoli. Sul percorso, abbiamo incontrato un’altra famiglia: padre, madre e figlio. Ci hanno chiesto alcune indicazioni e noi abbiamo spiegato tempi, sentieri, difficoltà. Il capofamiglia era un po’ sofferente a una gamba, ma ciò non precludeva il cammino. Li abbiamo salutati, continuando per la nostra strada. Qualche ora più tardi, li abbiamo incrociati ancora. Il passo del papà era appesantito da una zoppia vistosa. Era in evidente difficoltà, in più sentiva il peso della responsabilità per l’intera famiglia che doveva portare a valle. Considerati i problemi e conoscendo meglio la zona, ci siamo proposti di scortarli, passo dopo passo. Ricordo che erano confortati per non essere rimasti soli nella discesa. Rallentando il passo, con l’aiuto di un bastone e di una spalla cui appoggiarsi, siamo arrivati al parcheggio. Allertati i gestori del rifugio, in auto abbiamo fatto salire la famiglia, mentre io, per fare spazio, trovavo posto sul cassone del furgone di servizio…
In alta montagna, ho imparato cos’è la solidarietà, cosa significa seguire il passo di chi è più lento, cambiare programmi pur di aiutare qualcuno. Ho imparato a salutare quando incroci altri sul tuo cammino, un aspetto unico e distante dal mondo della città, dove i marciapiedi sono luoghi di… veloce passaggio.
Mi hanno detto che in mare succede la stessa cosa: si aiuta chi è in difficoltà. Pare, però, che non sia più così, perché salvare significa accogliere e non va bene; perché il problema sono le Ong e non l’Africa, terra di conquista dell’occidente; perché la percezione conta più dei numeri reali che fanno meno paura e non conviene siano conosciuti; perché solidarietà fa rima con buonismo; perché con la cultura non si mangia e per avere consenso bastano due slogan ben studiati.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2793.18 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Giugno 2001

Il campanello di santa Chiara

Il significato della Missione Il campanello dei Saveriani suona senza interruzione. E vi confesso che ogni qualvolta sento quel suo allegro squill...
Edizione di Febbraio 2011

Padre Murazzo dal Brasile

Ormai tutti sanno la bella notizia: "la grazia" ricevuta dal piccolo Thiago, per le preghiere della mamma e della comunità cristiana "Beato Guido",...
Edizione di Aprile 2001

Si lavora solo per fede - In Colombia è duro fare il missionario

Carissimo, mentre ti ringrazio per il tuo aiuto per "Samurai" ti chiedo che mi tieni presente nelle tue preghiere, perché se la fede non funziona b...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito