Quarant’anni di padre Ezio Marangoni
A servizio di Dio e del mondo
Nella nostra casa saveriana di Salerno, il 25 ottobre, abbiamo celebrato con una Messa di ringraziamento i quarant’anni di ordinazione sacerdotale missionaria di padre Ezio Marangoni.
La celebrazione è stata una vera festa per i canti pieni di gioia, per la presenza numerosa dei giovani dell’università e del gruppo giovanile missionario saveriano. C’erano anche alcuni ragazzi e ragazze della parrocchia di Rufoli e del gruppo neocatecumenale che s’incontra in casa nostra per la preghiera e la catechesi.
Felicità e riconoscenza
La felicità, ma anche la commozione, hanno accompagnato la preghiera che si è elevata a Dio con gratitudine per quanto Egli ha compiuto attraverso la persona di padre Ezio, sempre disposto ad ascoltare tutti e a servire la missione che Cristo gli ha affidato.
Al termine dell’Eucarestia, un momento di convivialità fraterna e gioiosa si è aperto con un bellissimo trenino, sulle note della canzone di Edoardo Bennato, “Lui è il gatto e io la volpe…”.
Abbiamo chiesto a padre Ezio qualche sua impressione sui quarant’anni di vita sacerdotale missionaria. Ecco cosa ci ha confidato.
Le mie nozze con l’Africa
“Un profondo sentimento di gratitudine a Dio che mi ha chiamato alla vita cristiana e al sacerdozio missionario. Da ragazzo avevo un sogno: fare il missionario. Dio mi ha fatto il dono di realizzarlo. È scontato dirlo? Oggi rifarei la stessa scelta! Non chiedevo di più, ma neanche di meno, con una variante. Aspiravo a fare il missionario in Asia; sono stato mandato in Africa.
Ho amato e amo l’Africa al punto da fare un patto d’amore con lei. Maturai questa idea dopo alcuni anni vissuti intensamente in una grossa baraccopoli di quasi centomila abitanti a Bukavu, in Congo.
Durante il 25° anniversario della mia ordinazione sacerdotale mi dissi: è giunto il momento di fare qualcosa di serio per questa gente. Voglio fare con loro un patto che duri per sempre. Queste sono state le mie nozze con l’Africa, con quella gente e in quella nazione. Ho amato e sono stato amato. È stata una missione vera!”.
Mio Dio, sei proprio bravo!
“A contatto con le tante persone che ho incontrato, in Africa e in Italia, sono diventato più uomo, più cristiano, più prete missionario. Le relazioni con cristiani e non cristiani mi hanno trasformato e mi hanno permesso di crescere. Anno dopo anno, l’ascolto, l’accoglienza, i momenti di formazione e di scambio..., tutto è diventato grazia e manifestazione del regno di Dio.
Alla gente d’Africa, a quanti ho incontrato in Italia e altrove, va il mio immenso grazie. Ho contemplato in loro le meraviglie di Dio. A te, o Dio della mia vita, il grazie più sincero. Voglio dirti che sei davvero Bravo!”.
Auguri fraterni e sinceri
Auguriamo a padre Ezio di continuare a coltivare quel sogno di servire Dio e i fratelli, ancora a lungo qui a Salerno…; ma anche nella repubblica democratica del Congo, quando Dio vorrà. Certo che, se sono state nozze vere, la volontà di Dio è chiara: “Non separi l’uomo quel che Dio ha unito!”.