Quando si è tristi…
Una frase continuava a girare nella testa di Marco: “Il passerotto mi ha detto di cantare una canzone, quando sarò triste”. Ma non sapeva quando e cosa avrebbe cantato. Allora un pensiero gli viene subito in mente. “Se vado lontano, dovrò lasciare tante persone che ho conosciuto, che mi hanno fatto del bene. Mi sentirò solo a lottare contro le difficoltà”. Si prese la testa fra le mani e stava per piangere, quando sentì un vento leggero che gli scompigliava i capelli ed entrava dolcemente nelle sue orecchie. Non era un vento normale; sembrava qualcosa di strano, un’esperienza che non aveva mai fatto finora. Lasciò le mani scendere sul petto, aprì gli occhi e guardò verso il sole. Le lacrime non scendevano più. E una melodia, all’inizio un po’ forzata, ma poi più decisa gli uscì dalla bocca. Non sapeva nemmeno cosa diceva, anzi, cosa cantava. Erano delle parole diverse dal solito. Erano mescolate con la luce del sole, il canto degli uccelli, il mormorio del ruscello e… i battiti del suo cuore. Era una canzone piena di coraggio, di forza, di fiducia, di speranza. Si disse che l’avrebbe cantata sempre. Ora cominciava a stare bene. “Quando si è allegri - voleva dirlo ai suoi amici - diventa più facile; io ho avuto dei momenti di tristezza, ma sono riuscito a venirne fuori. E allora, insieme, quando si è allegri, possiamo cantare”. Si promise di ritrovarli quella sera stessa nella piazza del paese. Voleva comunicare loro la sua scoperta.