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Quando gli amici vanno avanti…

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Quanto ci manchi cara Giacinta! Noi del gruppo missionario di Mortegliano, che abbiamo avuto la fortuna di esserti amica per tanti anni, ci sentiamo orfani della tua dolce presenza. Il Signore ha voluto porre fine alle tue sofferenze e ti ha voluto con sé il 18 gennaio scorso, per darti il premio della fedeltà costante nel servirlo, attraverso i tuoi gesti fraterni e solidali con tutti, specialmente con l’aiuto per i più poveri e bisognosi.

Eri orgogliosa di essere la sorella di un missionario saveriano (p. Lorenzo Mattiussi) e, grazie a questo, hai saputo trasmettere e contagiare anche noi del gruppo missionario, con la tua presenza semplice e discreta. Sei stata sempre presente nelle nostre attività, dalla vendita dei biglietti per la lotteria missionaria, alla partecipazione attiva al mercatino, fino alla preparazione di dolci per qualche manifestazione solidale per le missioni. Non potremo mai dimenticare il tuo buonissimo “Riso soffiato di cioccolata” e il caffè zuccherato nel thermos. Piccoli gesti di grande umanità! Siamo certe che dal cielo non farai mai mancare la vicinanza alla tua bella famiglia e a noi, per spronarci a continuare in questo cammino di solidarietà. Mandi Giacinta

Cara Giacinta, ci conoscevamo da tanti anni, ma la nostra amicizia si era consolidata nei bellissimi incontri di preghiera per le vocazioni che si tenevano ogni seconda domenica del mese presso la casa dei saveriani di Udine. Era un momento amichevole, cordiale, fraterno e di condivisione sui problemi delle nostre famiglie e dei nostri familiari missionari in terre lontane. Le parole per salutarti nella commozione sono difficili da esprimere ma, pensando alla tua Pasqua di Resurrezione, ritengo che sia il premio dei giusti che ti sei meritato. Quando il silenzio ci parlerà di te, ti penseremo lassù, in un cielo azzurro, serena e dolce come sempre, pronta ad ascoltare anche gli Angeli. Gemma Dal Forno

fri FerruccioFerruccio, nel cuore sento di esprimere un grazie sincero e grato per tutto il bene che hai voluto e fatto a noi saveriani. Ogni giovedì venivi a prestarci il tuo servizio volontario in portineria. Non ti accontentavi di occuparti del telefono e della porta ma, come arrivavi, prendevi un panno e una scopa e pulivi l’atrio, il corridoio e le stanze del pianterreno, riordinando tutto con grande passione. Infine, prendevi la carta straccia dai cestini e la portavi nel cassonetto. Un servizio semplice al quale eri sempre molto fedele. E non solo. Con la tua amata sposa Adelina eri felice di aiutare in cucina e in refettorio ogni volta che celebravamo le nostre feste. La casa di via San Michele era come fosse la tua seconda casa, che dovevi accudire con il dono generoso e semplice di te stesso e della tua famiglia.

Adelina ha lavorato 26 anni in cucina, per i missionari e i ragazzi. Questo legame era entrato nel cuore della tua famiglia, che si sentiva parte viva di noi missionari. Caro Ferruccio, ascolta il nostro grazie tanto sentito e spontaneo che ti rivolgiamo con viva riconoscenza e il Signore ti ricompensi del tanto bene che ci hai offerto. Ora, in paradiso con Gesù, continua a ricordarci con una premurosa preghiera. Portiamo il tuo ricordo e i tuoi incontri più che mai sentiti nel nostro cuore e nella nostra preghiera. Mandi, Ferruccio: “vìf in ta la lùs e pàs dal Signor”.

Dal Congo RD, p. Faustino Turco scrive: “Siamo uniti alla famiglia di Adelina in questo momento di dolore per la morte del suo sposo Ferruccio. Ringraziamo il Signore per l’esempio di servizio e di serenità che ha saputo trasmetterci, fin da quando eravamo bambini nei campeggi in Val Pesarina. Un abbraccio”.



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