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Lo scambio epistolare con il porto

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Carissimi amici,                                                                                      
con questa mia lettera, mi permetto di informarvi che, a causa della chiusura della casa Saveriana di Zelarino (dopo 73 anni di vita), tutti i missionari presenti verranno trasferiti in altre comunità.
Per quel che mi riguarda, dal 10 settembre, sarò nella Casa saveriana di Cagliari, per continuare la nostra opera di animazione missionaria e di apertura verso il prossimo.
Approfitto di questa occasione per ringraziare di vero cuore tutte le persone con cui, in questi pochi anni, ho avuto il piacere e l’onore di collaborare per far conoscere meglio il Porto e chi ci lavora. Da ciascuno di voi, ho ricevuto esempi di dedizione e di impegno nel proprio lavoro, sia a livello umano che professionale. Sono anche stato aiutato ad entrare in un mondo che non conoscevo e ho imparato tante cose. Un grazie particolare per i consigli ricevuti. Mi hanno fatto bene, perché ho capito che bisogna sempre aver voglia di imparare anche ciò che non si conosce, in questo caso il mondo del mare. Io, in Africa, ho fatto solo una piccola esperienza, sul lago Tanganika.
Vi accompagni la benedizione del Signore e di Maria Stella del mare. Se per caso vi capiterà di venire in Sardegna, mi farà piacere vedervi. In Sardegna si dice “a torrare, a torrai in domo” (a restituire l’accoglienza ricevuta, nella propria casa). Ogni volta che sentirò parlare di porti, di mare, il mio pensiero (lo dico in tutta sincerità) andrà a voi che ci lavorate ogni giorno.
Con simpatia e riconoscenza, p. Oliviero Ferro (Assistente Spirituale Mariport).

ze stemma capitaneria di portoCaro p. Oliviero,
è con profondo dispiacere che apprendo la notizia dell’imminente chiusura della casa saveriana di Zelarino e del suo trasferimento a Cagliari. In questo breve periodo, è stato un piacere collaborare con lei, persona di fede, che ha portato nella comunità portuale la propria esperienza spirituale e missionaria. Abbiamo apprezzato le sue parole e soprattutto il suo impegno nel testimoniare la missione in un ambiente che non sempre risulta facile, soprattutto al primo impatto. Lei, però, ci è entrato con umiltà e voglia di conoscere, per assistere i bisognosi.
A memoria di questo periodo passato a Venezia, unisco alla presente il crest della Direzione Marittima di Venezia. I crest sono riproduzioni dello stemma araldico di un particolare Comando e, generalmente, vengono esposti come ricordo, così come noi serberemo per lei un posto di primo piano nei nostri pensieri.
A nome di tutto il personale della Direzione Marittima del Veneto e mio personale, le esprimo l’augurio di un sereno e prospero avvenire, sperando di poter presto incrociare le nostre rotte. Contrammiraglio Piero Pellizzari



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