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Piccola famiglia, grande missione, 16° capitolo generale

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Il capitolo generale dei saveriani si è appena concluso. Rappresenta la sedicesima pietra miliare della nostra storia centenaria. Celebrato a Tavernerio, sarà ricordato anche come il primo capitolo, dopo che la chiesa ha proclamato santo Guido Maria Conforti. Ora, tutti i capitolari sono tornati, ciascuno per vie diverse, nel proprio Paese di missione. Ma tutti sono uniti dalla consapevolezza di aver smontato la mentalità di chi considera la missione come un nostro vanto.

Un incontro... cuore a cuore

Tutti sono convinti che la famiglia saveriana sia costruita su quella immagine di chiesa che tanto piace a papa Francesco: "Una famiglia che ci porta Cristo e ci porta a Dio...". Ma una famiglia naturalmente ha anche aspetti umani. E, nel momento stesso in cui ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio il quale sempre perdona.

L'assemblea capitolare ha preso atto che i nostri confratelli, sparsi nel mondo, impegnano tutte le loro forze al servizio della missione, per fare del mondo la famiglia di Dio. E ciononostante, la missione di fare del mondo la famiglia di Dio è ancora all'inizio. A questo punto i capitolari hanno disertato l'aula delle riunioni e sono andati a parlare col loro Fondatore, "da cuore a cuore". Per ricordargli che la famiglia missionaria da lui fondata è cosa minima, piccola quanto i più piccoli fra i semi che germinano sulla terra. E gli hanno chiesto: "Quanto amore richiede alla nostra piccola famiglia la missione di fare del mondo la famiglia di Dio?".

Con l'azione dello Spirito Santo

San Guido Conforti aspettava i capitolari nel santuario a lui intitolato. Ha fatto intendere loro che la domanda apre brecce nel segreto della sua santità. Una santità appresa da bambino, quando fissava lo sguardo sulla debolezza scandalosa di Gesù Cristo, inchiodato in croce con mani e piedi forati e il costato trafitto. Così si è liberata, dentro di lui, l'azione dello Spirito Santo. Perché lo Spirito Santo si muove esclusivamente per riservare, ai più piccoli tra i semi, l'energia necessaria per annunziare le grandi opere di Dio. La prova del nove è avvenuta nella Pentecoste, quando tutto è cominciato con undici uomini, totalmente  inaffidabili, riuniti insieme ad alcune donne, soggiogate dalla paura, ma capaci del dono di tutto e di tutte se stesse. Donne che imparavano da Maria, la Madre, la perseveranza nella preghiera e l'arte di servire.



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