Pecora nera e figlio prete: Lode al Signore, Dio della tenerezza
Padre Anzalone, saveriano di San Cataldo (Caltanissetta), è missionario in Amazzonia. Si dedica alla formazione dei giovani brasiliani che desiderano pentare missionari saveriani. Ci ha inviato questo messaggio in occasione del Natale.
Nella Bibbia i nomi hanno sempre un significato. Beniamino, per esempio, per sua madre Rachele è il "figlio del dolore", mentre per suo padre Giacobbe è il "figlio del buon augurio". Giovanni invece, figlio di Elisabetta e Zaccaria, doveva chiamarsi come suo padre; ed era anche un bel nome: "figlio del ricordo di Dio", oppure come sua madre, "figlio del giuramento di Dio". Invece no; madre e padre insistono: "il suo nome è Giovanni" cioè, "figlio della tenerezza di Dio".
Giovanni, infatti, è il segno che Dio "si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento che aveva fatto ad Abramo, e sta per concedere la sua misericordia". Zaccaria continua così nel suo canto di lode: "Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo: correrai, infatti, innanzi al Signore per preparargli le strade...".
Una coincidenza di date
Vedete la foto? Senz'altro è la foto di una persona che non conoscete. Ma non importa. Quello che importa è la sua storia. Quel volto è di un mio nipote: Juan-José, figlio di Beniamino, un mio fratello morto quasi diciassette anni fa, il 3 febbraio 1990. La sorpresa è che Juan-José sta per pentare sacerdote diocesano. Sarà ordinato nella cattedrale di Los Teques, in Venezuela, il 3 febbraio del 2007. Che coincidenza!
Quando ho visto le date sono rimasto sorpreso! Perciò mi permetto di conpidere con voi questi miei sentimenti di ringraziamento al "Signore della tenerezza". Dal cielo, Beniamino starà facendo una delle sue solite risate... Lui, la pecora nera della famiglia, sarà papà di un prete!
Mi ricordo come fosse oggi, e invece era l’anno 1975, quando feci il mio primo viaggio in Venezuela, in visita alla tribù di casa Anzalone, migrata fin dagli anni '50 in questo paese del centro America. A un certo punto, qualcuno mi indica un "muchachito" che veniva spesso al supermercato di mio fratello, e mi fa: "Non ti pare che somiglia a Beniamino?".
Io, prete da due anni e missionario, vado da mio fratello a chiedere spiegazioni. Beniamino, con il solito sorriso, mi fa: "Non ti preoccupare, lo tireremo su!".
Tutto è grazia di Dio
Oggi Juan-José ha 36 anni e sta arrivando alla meta. Sarà ordinato sacerdote proprio nel giorno in cui ricorre il diciassettesimo anno della morte di suo padre. Non potete immaginare la mia gioia. "Tutto è grazia di Dio!", direbbe Bernanos.
Stavo proprio pensando che, così come nella Bibbia, anche per noi i nomi hanno un significato. Beniamino, quindi, non è la pecora nera, come lo chiamavo io! Dopo tanti anni trascorsi a "formare i seminaristi saveriani", non ho ancora avuto l’onore di vederne uno ordinato prete. Questo nipote prete, invece, è proprio una sorpresa del Signore.
Ma c'è anche un'altra sopresa: il 13 gennaio il primo saveriano dell'Amazzonia si consacra a Dio come fratello saveriano. È un infermiere, e fra qualche mese partirà per il Mozambico, in Africa. Si chiama Luiz Claudio Mendes Amorim. Ringraziamo Dio anche per questo bel regalo!