Padre Trevisan, calendario e kayapò
Che bello il calendario 2017, davvero "missionario!" Le 12 immagini che accompagnano i mesi dell’anno sono come dodici finestre della “casa-mondo” dove abitano e lavorano i saveriani! Ovviamente, ha attirato subito la mia attenzione, la fotografia di agosto!
Si tratta della mamma Kayapó, che “veste” il figlio, incollando su tutto il corpo sottopiume di un "reicongo", un uccello elegante dell’Amazzonia, grande come il nostro merlo, dal piumaggio giallo.
Il bimbo così amorevolmente ”vestito” è presentato a tutto il villaggio, durante la festa in cui riceverà il nome che lo identificherà per tutta la vita. È la celebrazione che ci rimanda al battesimo cristiano.
Anche la mamma Kayapó è vestita da festa! Il corpo totalmente dipinto da madrine e amiche… I suoi disegni rimandano a quelli della struttura ossea della tartaruga di terra. La tartaruga amazzonica è cotta sulle brace, dentro il suo stesso guscio. La carne, ben cotta, è offerta agli invitati per il pranzo della festa di riconoscimento ufficiale. Non c'è festa tra i kayapó senza la tartaruga!
Il casco della tartaruga di terra è fonte di ispirazione nell'estetica Kayapó. Certo, oggi sono entrati anche i vestiti, la moda femminile e maschile... I Kayapó vogliono sentirsi alla pari dei non indios, ai “kuben” (gente di fuori, stranieri). E fanno di tutto, i giovani specialmente, per celare i segni della loro identità fuori dai propri villaggi.
La mamma Kayapó che veste il suo bambino di piume recupera l’identità, l’orgoglio di essere figlia dell'Amazzonia brasiliana, figlia di Dio, che ancora una volta ci sorprende con la sua straordinaria creatività.