Padre Mazzocchi da Desio
A dicembre, nel nostro giardino, su un ramoscello spoglio, tra le spine, è fiorita una rosa dal colore bianco tenero. Sui nudi petali, gocce di brina. Tutt'attorno, foglie marcescenti.
Maria partorì l'Emmanuele, il “Dio con noi”. Il Dio con noi vagì, sorrise, succhiò il latte della madre, fece i suoi primi bisogni nelle fasce e la madre li lavò. Tutto avveniva come è fiorita la rosa dicembrina nel nostro giardino: senza alcuna forzatura, semplicemente come doveva avvenire.
Mi domando quanto nel nostro Natale c'è di reale e necessario, e quanto vi è di immaginario e di superfluo. Ma non solo nel Natale, bensì in tutta la religione, in tutte le religioni.
Spesso si ha l'impressione che la religione sia una posa che si deve reggere con tutte le forze per darsi ragione di quanto si afferma di credere. Ma quanto è tenuto su dalla nostra mente è immaginario. Se la mente lo molla, svanisce.
La fede è piuttosto quello che rimane dopo che tu, con la mente, hai fatto di tutto per negare. Ciò che non riesci a buttare via, è necessario. Alcune fasce, una mangiatoia e un rosa dicembrina, gemmata di brina.
p. Luciano Mazzocchi, sx - Desio (MB).