Padre Dovigo dal Congo RD
Il monastero, costruito nel 1955 su una collina e semi sommerso dal verde di alberi, ha un nome affascinante: "Monastero dello splendore di Dio". Venticinque sono le sorelle che vi dimorano e seguono la regola trappistina di lode al Signore, procurandosi il cibo con il lavoro manuale. Ho frequentato più volte la comunità.
Suor Denise era addetta all'accoglienza degli ospiti e, a volte, veniva in città per vendere i prodotti del lavoro comunitario: yogurt, biscotti, gelati... Il 3 dicembre era in casa nostra, con l'indimenticabile sorriso di bontà e di semplicità. Non potevo immaginare che la sua vita, così visitata e riempita dal grande mistero dell'amore di Dio, fosse stroncata la sera del 7 dicembre, nel corridoio della foresteria. È stata uccisa con un'arma da fuoco, solo quaranta ore più tardi dell'assassinio del prete diocesano abbé Daniel, nella sua casa parrocchiale.
L'ho rivista immobile, il giorno dopo, festa dell'Immacolata, nella chiesa del monastero, vestita di bianco. Nel candore delle sue vesti, affiorava il profilo del viso sereno nei suoi lineamenti africani. Mi nascondevo in mezzo alla gente ed ero commosso. Poco dopo, ho visitato il luogo dove la sorella è stata uccisa e ho visto il sangue abbondante, sparso e coagulato sul cemento. L'autore dell'assassinio, nel suo atto estremo di disperazione, ha voluto eliminare il suo opposto: il segno della presenza abbagliante di Dio e del suo amore.
Denise è l'icona dell'Africa "polmone del mondo", nella fede e nella vitalità spirituale. L'assassino è la tragedia di un paese in guerra; è l'espressione di politiche sporche e senza scrupoli, che colpiscono persone innocenti. Denise è il "presepio" africano accogliente e umile. L'omicida e i suoi mandanti sono la locanda di Erode, che non ha posto per Lui e lo vuole sopprimere. Dio continua a condurre la storia degli uomini innalzando gli umili...
p. Giuseppe Dovigo, sx - Bukavu, RD Congo.