Padre Aldo Rottini, il precursore
Dall'omelia pronunciata al funerale di p. Aldo Rottini, a Paladina.
Quando ho saputo che padre Aldo Rottini sarebbe stato sepolto a Paladina, ho deciso di venire qui, dove era nato. Avendolo conosciuto a Kitutu, mio luogo d'origine, ho trovato più significativo dirgli "addio" proprio nel suo paese.
Padre Aldo era arrivato in Congo quando io ero in seminario minore. Era un uomo di poche parole, concentrato sui giovani che aveva in formazione e sugli "hobby", come il cinema e la musica che usava come strumenti di evangelizzazione. Ovunque sia andato, p. Aldo ha rifatto lo stesso cammino e ha usato il medesimo metodo missionario: attenzione ai giovani, film e musica. Ha creato perfino un centro giovani e l'orchestra musicale The Joy.
Questi mezzi non erano diffusi tra i missionari e nemmeno tra il clero locale, tanto da non essere approvati. Forse il contesto socio-ecclesiale non era ancora in grado di accogliere ciò che era una vera novità per molti. Nell'ultimo periodo di missione in Africa, si era buttato nell'animazione delle piccole comunità di base e nella costruzione di una grande chiesa nella parrocchia di Boko Plateau a Douala, in Camerun. Qui si erano rivelati i primi segni della malattia.
Padre Aldo era molto devoto della Madonna, e portava sempre una corona del rosario al collo. La Vergine l'ha sempre accompagnato nel suo ministero missionario, vissuto con grande passione, zelo, fede e fedeltà.