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P. Lino Maggioni ha scaldato i cuori

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Come da tradizione, lunedì 1° maggio, memoria di S. Giuseppe lavoratore, la comunità di Tavernerio si è vestita a festa per l’annuale incontro con i familiari dei saveriani della comunità e della zona.

Ricchezza di talenti e qualità

P. Lino Maggioni ha guidato la giornata nei momenti di riflessione e condivisione. Un compito svolto alla perfezione, perché ha un’innata capacità di scaldare i cuori. Lo ha fatto alla perfezione, valorizzando e rivisitando il tesoro della sua lunga esperienza di missionario in Africa e formatore di tanti novizi.

P. Lino non è solo ricco di anni: lo è anche di tanti talenti e qualità! Chi lo ha incontrato, anche brevemente, ne apprezza il tono affabile e discreto, la cordialità e la profondità. A tutto questo sa unire la parola arguta e vivace, la battuta sempre pronta. È un uomo che parla e comunica per immagini - non a caso è dotato di una buona capacità artistica -, un missionario che, per comunicare, sa utilizzare tutta la gradazione dei colori e sa ricorrere alle scene di tanti bei film, perché il cinema è sempre stato un suo grande amore. Egli sa dosare il bel tutto per preparare una pozione capace di scaldare i cuori.

Quelle “conversioni” di pensiero

Nell’incontro con i numerosi partecipanti ha narrato la parabola della sua esperienza missionaria. L’ha fatto ricorrendo alle immagini del nostro amato fondatore san Guido e del nostro patrono san Francesco Saverio: i tratti umanissimi del Conforti e lo zelo missionario del Santo spagnolo. Ha anche staccato dal muro il crocifisso sorridente del Saverio e lo ha fatto passare di mano in mano, perché tutti ne potessero fissare il sorriso e gustarne la serenità.

P. Lino ha confessato a tutti che, giovane missionario, il suo primo impegno è stato quello di mettere in opera il sogno del Conforti: “Fare del mondo una sola famiglia”. Lungo gli anni della sua esperienza in Congo e Burundi ha dovuto passare attraverso molte “conversioni”: abbandonare un fastidioso senso di superiorità nei confronti degli africani, accogliere e valorizzare la religiosità dei poveri per lasciarsi da loro evangelizzare.

Un sogno ancora molto attuale

Non ha mai fatto venir meno l’attenzione agli ultimi della società. Quando era in Congo, Paolo VI inviò a lui e ai suoi parrocchiani una lettera dove li elogiava perché, sebbene poveri, si erano mostrati campioni di solidarietà e generosità nei confronti di altri come loro.

Ci ha poi parlato della sua missione in Burundi, dove si è contraddistinto per il suo impegno per i bambini di strada. Ebbene, proprio uno di questi, un giorno, mentre aspettava un confratello nei pressi dell’aeroporto, gli ha evitato un investimento dalle conseguenze mortali.

Ci voleva dunque p. Lino per riuscire, in un giorno di pioggia, a riscaldare i cuori dei familiari! Lo ha fatto mostrando come il sogno del nostro padre e fondatore sia ancora oggi molto attuale.

Visita guidata virtuale

Da ultimo, p. Lino ha presieduto la bella celebrazione Eucaristica. Ed è difficile che qualcuno si annoi durante le sue omelie! Alla Parola di Dio, egli sa unire i fatti del mondo, le pagine del giornale. Con le sue parole abbiamo fatto una sorta di visita guidata tra le molte statue della nostra cappella dedicata a Sant’Anna.

Oltre a lei e al suo ruolo di educatrice di Maria, ha voluto fare memoria del festeggiato, san Giuseppe, presente in chiesa con una bella statua del 1700; non ha però voluto dimenticare quella di San Pietro e del suo caratteristico galletto. Grazie, p. Lino. 



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