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P. Costalonga, il missionario artista

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Nato a Sarmede (TV), è morto a Parma il 26 marzo 2020 p. Angelo Costalonga. Già missionario in Congo RD dal 1960 al 1975, si è sempre distinto per il suo prezioso servizio fotografico nelle varie missioni saveriane e come autore di numerose opere di pittura esposte nella casa saveriana di Parma. A Vicenza conserviamo una cinquantina dei suoi quadri.

Molte volte ho pregato ammirando, nella cappella dei saveriani a Bukavu, il dipinto di p. Angelo Costalonga. Gesù con i due discepoli spezza il pane nell’atrio della casa di Emmaus, nel paesaggio della campagna circostante e nell’imbrunire della giornata di Pasqua. Il quadro, che occupa una buona parte della parete, è dipinto con colori delicati e armoniosi, e nella serenità dei volti dei personaggi di un’agape fraterna. A coloro che entrano nella cappella, la pittura è l’invito a un momento di sosta, di calma, di contemplazione nel bel mezzo degli affanni quotidiani.

P. Angelo infatti era straordinario nel saper cogliere l’incanto delle cose e degli eventi e nel trasmetterlo nei suoi quadri. C’era un altro suo quadro a Bukavu, che occupa la parte superiore del caminetto della vecchia casa della sede dei saveriani. Rappresenta una scena del parco zoologico in Congo: un rinoceronte in mezzo, attorniato da due gru coronate, da due giraffe, da un cinghiale seminascosto e da altri vari animali della steppa africana. I missionari di passaggio, che allora trascorrevano la serata in cerchio attorno al caminetto, avevano l’occasione di commentare il dipinto.

Non mancavano di fantasia nel vedere rappresentata in tutti quegli animali la truppa saveriana presente allora in Congo, attribuendo ai vari animali i nomi dello zoo missionario, nella varietà di caratteri. Ma sarebbe irriverente specificare a chi corrispondevano il rinoceronte e il cinghiale, chi erano le gru cornate…, quando i cari confratelli sono già felici nel regno dei cieli.

P. Angelo Costalonga, durante il suo periodo d’insegnamento all’ISP, aveva fatto costruire, per la sua attività artistica, in fondo alla proprietà a Muumba, una serie di stanzette in discesa verso il lago Kivu: un deposito, un gabinetto fotografico, un piccolo appartamento (studio, stanza da letto, sala d’accoglienza, servizi) con una splendida visione sul lago, che ispira tutt’ora poesia e serenità. Ne ho una conoscenza diretta perché anch’io per qualche anno ho goduto di questa isolata e comoda dimora.  

vi costalongaLa casa dei saveriani di Vicenza è stata la casa di formazione di p. Angelo. Si ricorda che è stato presentato (1943) all’istituto dalla signorina Rina Parolin, insegnante meravigliosa di Cittadella, con un grande elogio dell’alunno per la sua sensibilità e per le altre qualità umane, che promettevano già un avvenire di missionario e di artista.

A Vicenza, p. Angelo è stato invitato da p. Silvano Zordanello, in occasione dei 50 anni dalla morte di Pietro Uccelli (2004). Fu l’occasione per lui di rivedere la storia del venerabile saveriano e di ritrovare da adulto le bellezze della citta di Vicenza. In questa sua visita, p. Angelo ha realizzato una cinquantina di quadri di vario formato, aventi come soggetto la vita di p. Uccelli e gli splendori della città del Palladio. I quadri sono piaciuti così tanto agli amici e ai visitatori vicentini, che p. Angelo ha dovuto rifarne alcuni per metterli a disposizione della gente amante della sua arte.

L’istituto ora gode di queste opere d’arte e si propone di radunarle, esporle e valorizzarle in un luogo adeguato e con una illuminazione opportuna. Si potrà ben presto vedere la storia del venerabile Pietro Uccelli, a partire dal suo paese natale, l’attività in Cina e a Vicenza nella antica villa. E, quindi, gli altri acquarelli della città di Vicenza: Piazza dei Signori, Basilica Palladiana, Palazzo Municipale, Duomo da via Garibaldi, Piazza Matteotti, Porta Santa Croce, Chiesa detta dei Carmini, Corso Fogazzaro, Piazza Castello, panorama della città da Monte Berico, il Santuario, la Rotonda, il fiume Retrone, il Ponte Furo e quello di San Michele.

Grazie a p. Angelo, non solo per la sua attività missionaria in Congo nella costruzione del Regno di Dio, in un tempo difficile, ma anche per la gioia che ci comunica nell’ammirare la bellezza dell’ambiente nel quale viviamo.



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