P. Bortolossi: Una voce dalla Colombia
Le lettere dei nostri confratelli che sono in missione ci sono sempre di grande stimolo. Chi poi è alle prime esperienze con la missione ci mette un po' più di passione nel cogliere la situazione in tutti i suoi aspetti problematici. Padre Claudio Bortolossi, ormai da alcuni anni in Colombia, lo conosciamo bene: non ha mezze misure. La sua passione per la verità lo ha sempre contraddistinto. Ora gli costa maggiormente vedersi davanti all'impossibilità di arrivare a vedere il compiersi della giustizia. Apparentemente il male sembra abbia la meglio. È solo apparenza perché il Cristo Risorto ha vinto ogni male. Ecco la sua voce arrivata fresca via E-mail in occasione della Pasqua.
Il motivo profondo del nostro comunicare è quello che ha cambiato la storia una volta per sempre e che continuamente rimotiva la nostra vita dandole gioiosa speranza: Cristo è vivo in mezzo a noi! Due settimane fa ho celebrato tre funerali: il primo di una madre accoltellata da suo figlio diciassettenne; il secondo, il giorno dopo, dell'amica della donna accoltellata, morta di crepacuore e contemporaneamente quello di un uomo che ha reagito a una banda che di notte ha sfondato la porta della sua casa per rubargli il televisore; lo hanno freddato con tre colpi, rubando poi anche la Bibbia che si trovava sul tavolo.
I tre non li avevo mai visti in chiesa. Uno potrebbe scoraggiarsi e invece proprio in questi casi scopri la bellezza dell'essere qui come segno di speranza. Io mi dico che se anche non servissimo a niente, anche se non potessimo fare niente, lo stare qui avrebbe il suo significato pieno in questo: annunciatori della vittoria di Cristo sopra la morte e per questo testimoni della gioiosa speranza.
Mi hanno nominato parroco, e così mi trovo con una parrocchia di oltre 50.000 anime con almeno dieci chiese o cappelle e sei Saveriani. La opzione pastorale è poi quella dell'evangelizzazione, ed evangelizzare con serietà e competenza: si tratta di fare scelte coraggiose e anche dolorose.
La sfida è colossale, e non mi vengono i capelli bianchi solo perché ce li ho già. Al massimo mi potranno cadere! Davvero la sfida è formidabile e vale la pena di giocarci la vita, di metterci dentro tutta la passione di giorno e di notte!
Amici vi chiedo preghiere, solo preghiere. Il tutto, carissimi, nasce dalla contemplazione del costato aperto, dalla esperienza della sua pace, dal dargli mani, piedi, cuore, perché i suoi rimangono ancora crocefissi in attesa della Pasqua piena. Un saluto a ciascuno di voi e alle vostre famiglie.