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Omelia al popolo di Bordogna, L'Assunta 2011

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Padre Luigi Arnoldi aveva già preparato l'omelia per la festa dell'Assunta, non riuscendo però a pronunciarla.

Maria Vergine Assunta in cielo, immagine della chiesa universale e della nostra chiesa di Bordogna, piccola comunità cristiana stretta fra le montagne. Possiamo quasi dire che questa nostra comunità di Bordogna sia una famiglia dove si condividono gioie e dolori; dove lo stare insieme non è sempre facile, ma dove ci si cerca se non ci si vede. È una comunità cristiana normale, con i suoi pregi e i suoi difetti, e che vuole crescere da tutti i punti di vista.

Ma vogliamo dire una parola sulla nostra identità di chiesa qui a Bordogna e lo facciamo lasciandoci ispirare dalla figura di Maria, Madre della chiesa e nostro modello.

Nella fede niente è inutile

Maria ha percorso le nostre vie e ha volto il suo sguardo materno sulle nostre case e famiglie, per questo noi siamo qui a cantare con lei il Magnificat della gioia e della riconoscenza, perché questo cantico diventi il nostro stile di vita quotidiana.

Magnifichiamo e ringraziamo il Signore che ci ha benedetti per tutto quello che abbiamo ricevuto, per la nostra vita e per quella dei nostri figli, per i beni materiali e spirituali. Dobbiamo dire grazie al Signore per i momenti belli della nostra vita familiare e sociale; ma anche presentare a Lui le difficoltà e i momenti difficili. Si deve dire grazie di tutto, perché tutto nella fede ci fa crescere.

Nella fede niente è inutile, anzi tutto ci fortifica e ci rende persone adulte e mature con i nostri limiti e sbagli. Bisogna solo avere l'umiltà di riconoscerli e di accettarli, davanti al Signore prima di tutto, e poi anche tra noi chiedendo perdono. L'umiltà è una grande virtù che ci rende grandi. Quando si è umili, non ci sentiamo mai umiliati né dagli altri, né dai nostri peccati anche i più gravi, ma solo dispiaciuti per quello che è successo.

L'esperienza della misericordia

Il Signore ha guardato all'umiltà di Maria, come guarda alla nostra e ci innalza, ci tende la mano e ci rialza, perché possiamo riprendere il cammino ogni giorno e dopo ogni sbaglio. La persona umile conquista i cuori degli altri e tutti la cercano, perché con lei tutti stanno bene. La persona umile eredita la terra e il cielo con la sua umiltà, proprio come Maria.

Noi, che a causa del peccato siamo così preoccupati per noi stessi e ricchi di egoismo e non sappiamo più cosa fare per metterci in mostra, ricordiamoci che la persona umile, al contrario, volge il suo sguardo sui poveri e i sofferenti, e si sente solidale perché anche lei non dimentica mai la sua debolezza e le sue povertà.

Di fronte ai superbi e arroganti, di fronte ai potenti di questo mondo che non hanno pietà dei deboli, il Signore fa sentire la sua voce e li invita alla misericordia. Solo chi ha sperimentato la misericordia del Signore nella sua vita saprà essere misericordioso a sua volta con il debole e il peccatore, lasciando cadere ogni spirito di vendetta per il male subito.

Una chiesa vivente

Un cuore misericordioso sa moltiplicare il poco, perché tutti abbiano qualcosa; e ciò che è donato con il cuore suscita gioia e riconoscenza. Il nostro mondo ha bisogno di conservare e di crescere in questi valori di umanità e solidarietà tra noi e verso i più poveri, vicini e lontani, e abbandonare ogni arroganza e prepotenza nell'esercizio del potere.

C'è nell'aria una cultura della banalità e un protagonismo che offende e manca di rispetto all'altro. Maria, Madre di tutti i viventi, ci invita alla discrezione e all'accoglienza per diventare una vera famiglia dei figli di Dio. Solo con la riconquista di questi valori, saremo una chiesa che accoglie, aiuta e genera altri figli alla fede, una chiesa vivente. Grazie, Signore, per aver guardato all'umiltà del tuo popolo qui riunito questa sera a Bordogna, con Maria nostra Madre assunta in cielo, e che ci accompagna verso la patria eterna.



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